di Maria Giacobbe
“Poco meno d’un anno fa qui a Copenaghen dove vivo, moriva un mio carissimo amico e collega, lo scrittore Eric Stinus. Moriva di una forma un tempo rara di tumore che lo aveva fatto molto soffrire e per la quale ancora non si sono trovati altro che trattamenti palliativi. Della stessa malattia era morta quattro anni fa la moglie, Sara Stinus, anche lei mia ottima amica e ottima scrittrice. Questa malattia non è contagiosa e sembrava strano che due persone come loro, fisicamente molto diverse e con un tenore di vita più che sobrio, ne fossero state colpite contemporaneamente. La spiegazione però c’era: entrambi, molti anni fa, si erano trovati per caso in una zona attraversata da nubi radioattive dopo un incidente nucleare in una delle centrali atomiche europee. Probabilmente la loro morte, ritardata di anni come quella di chissà quante altre migliaia, non è registrata fra “le vittime dell’energia nucleare” che, a sentire gli sciagurati imbroglioni che vogliono introdurla in Italia, non sarebbero che alcune centinaia… al massimo migliaia. Pensate, se una sola di queste vittime fosse un loro figlio o fratello! Ma, centinaia o migliaia che siano, quelle vittime sono solo figli e fratelli o sorelle di altri! E a loro, agli sciacalli, che gliene importa di questi morti sconosciuti, di fronte alla prospettiva di guadagni miliardari? State attenti, cari giovani, a non credere a ciò che vi raccontano perchè dietro le loro rassicurazioni e promesse c’è solo lo sporco progetto di schiumare per sé, tra appalti e controappalti e buste e bustarelle, un mucchio di quei moltissimi miliardi che una centrale atomica verrebbe a costare. E non lasciatevi incantare neppure dall’altra sirena dell’ energia cosiddetta pulita, perchè pulita è solo l’energia che ci viene dal sole, dall’acqua e dal vento. E ancora meno lasciatevi incantare dalla promessa”del posto di lavoro”, voi che conoscete da vicino la disoccupazione e giustamente avete ansia di guadagnare per voi stessi e per la realizzazione dei vostri progetti di vita. Ciò che resterebbe a voi di quei miliardi sarebbero solo briciole minime e presto consumate, mentre la vostra terra e la terra che lascerete ai vostri figli resterebbe inquinata – mortalmente inquinata – per sempre. I posti di lavoro che vi occorrono e che sarebbero una benedizione per la nostra Regione, potrebbero essere creati con investimenti molto molto minori, come già si è fatto e si sta facendo in altre zone del mondo meglio amministrate del nostro disgraziato paese così infestato di cavallette affamate. In questi altri paesi, a mettere in piedi piccole fabbriche di elementi o di intere apparecchiature per l’utilizzazione dell’energia solare ed eolica sono spesso stati piccoli e giovani imprenditori, il più delle volte in cooperativa. Quasi sempre queste piccole imprese sono cresciute e si sono dimostrate redditizie e vitali. Gli afroamericani circa mezzo secolo fa si sono ribellati e riscattati al grido di “negro è bello!”. Io, di fronte alle proposte dei fautori del nucleare (gli stessi che progettano il Ponte di Messina e non riescono neppure a sistemare la viabilità in Sicilia e in Calabria) avrei voglia di dire: “piccolo è bello”. Noi vogliamo fare da noi, non accetteremo che la Sardegna continui a essere terra di importazione di imbroglioni, e più che mai – come 50 anni fa la definì un giornalista italiano – “la pattumiera del Mediterraneo”. Oggi dunque, nei progetti, anche “pattumiera atomica”. Fatevi coraggio! Non lasciatevi imbrogliare!”
Ciaooo Massi!
Mi è appena arrivato il nuovo numero di Tottus in Pari! Bellissimo!
Ho letto l’articolo di Maria Giacobbe e mi chiedevo: ma è la stessa Maria Giacobbe scrittrice dei romanzi che adoro quali “Diario di una maestrina”? Mamma mia, se la risposta è affermativa, tu che la conosci salutamela tanta e dille che adoro i suoi libri!!!!!!!!!! Sono la sua prima Fan!