di Cristoforo Puddu
Gesturi, comune nella regione storica della Marmilla e noto per l’altipiano della Giara che ne caratterizza il suo territorio, è soprattutto conosciuto per aver dato i natali a frà Nicola da Gesturi (Giovanni Angelo Salvatore Medda). L’umile figura di frate questuante dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini -beatificato da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1999 e proposto come esempio di virtù e bontà semplice con queste significative parole: “In un mondo troppo spesso saturo di parole e povero di valori, c’è il bisogno di uomini e donne che, come il beato Nicola da Gesturi, sottolineino l’urgenza di recuperare la capacità del silenzio e dell’ascolto, affinché tutta la vita divenga un ‘cantico’ di lode a Dio e di servizio verso i fratelli.”- rivivrà ora attraverso un progetto cinematografico, in fase di realizzazione e intitolato “Servo di Dio”, che il regista Tiziano Pillitu sta girando principalmente nel Medio Campidano e nella location di Cagliari. E proprio a Gesturi, nella chiesa parrocchiale di Santa Teresa d’Avila trasformata in set, sono state effettuate recentemente le riprese che ricostruiscono la prima comunione, ricevuta l’8 dicembre 1896, del quattordicenne Giovanni Medda. Il futuro “Frate Silenzio” nasce il 5 agosto del 1882 a Gesturi, in una famiglia contadina. I genitori, Giovanni Medda e Priama Cogoni Zedda, scompaiono ben presto lasciando in estrema povertà e dolore la numerosa famiglia. Il ragazzo, appena tredicenne, è affidato come servo al suocero della sorella Rita che, con la sola retribuzione del sostentamento, lo impiega nei lavori dei campi e nella custodia del bestiame. Alle stesse condizioni, sempre rifiutando compensi in denaro, è successivamente servitore in casa della sorella. Coltiva ed avverte negli anni il desiderio di abbracciare la vita religiosa. Nel 1911, a 29 anni, decide di presentarsi al convento dei Cappuccini di Cagliari per iniziare un percorso che, nel 1919, coronerà con la professione solenne. Nel 1924, dopo essere passato per i conventi di Sanluri, Sassari e Oristano, è destinato definitivamente a quello di Cagliari, con il compito della questua in città. Frà Nicola si fa apprezzare ben presto per pazienza e umiltà, divenendo presenza familiare ed indispensabile che “ascoltava tutti”. Durante i bombardamenti della città di Cagliari, il frate diviene “la figura silenziosa di una visione” che consola e assiste i più poveri e gli ammalati. Si spegne l’8 giugno 1958, dopo un breve ricovero e operazione, in fama popolare di santità. Grande attesa in tutta la Sardegna e nel suo paese natale, che esprime da sempre una forte connotazione religiosa, per la ricostruzione cinematografica della vicenda umana del beato frà Nicola da Gesturi.