di Cristoforo Puddu
Tra le esemplari figure di combattenti per la libertà, che dal momento dell’armistizio si impegnarono nella lotta di resistenza partigiana, rifulge la memoria del brigadiere Enrico Zuddas. Nato nel 1911 a Dolianova, centro territorialmente del Parteolla nell’area sud-orientale dell’Isola, si arruola giovanissimo nell’Arma dei Carabinieri. Raggiunte diverse abilitazioni e ottenuto il grado di brigadiere gli viene assegnato l’incarico, nel 1938, di istruttore presso la Legione Carabinieri di Roma. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 aderisce al Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri. La formazione militare,operativa particolarmente nella Capitale occupata dai nazisti, è impegnata nella tutela della popolazione civile e nello svolgere attività informativa e di collegamento per le azioni di guerriglia e sabotaggio partigiano. Nel giugno del 1944 il brigadiere sardo Enrico Zuddas -nel ruolo di Comandante della scorta del generale Angelo Odone, Capo di Stato Maggiore del Fronte della resistenza- contrasta due agenti della polizia nazifascista che stavano per catturare l’ufficiale; spara loro contro diversi colpi di pistola,ferendoli mortalmente. Ferito gravemente, a sua volta, è trasportato all’Ospedale Santo Spirito dove muore il 9 giugno, poco prima dell’ingresso degli Alleati a Roma. Gli verrà riconosciuta la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione: “Sottufficiale dei CC.RR. sottrattosi con le armi in pugno alla cattura da parte delle soldatesche germaniche costituiva subito, con alcuni animosi gregari, che ne avevano seguito la sorte, un primo nucleo di resistenza contro l’oppressore. Entrato a far parte dell’organizzazione clandestina dei CC.RR. compiva le più rischiose missioni, distinguendosi per il suo coraggio temerario, per la sua decisione e per la sua estrema energia. Comandato di scorta armata alla persona del generale Angelo Odone, Capo di S.M. del Fronte della resistenza, sorpreso da agenti della polizia nazifascista, nel generoso intento di evitare la cattura del suo superiore, non esitava ad ingaggiare la lotta malgrado le impari forze e cadeva ferito gravemente dopo aver abbattuto a colpi di pistola due agenti nemici. Isolato in una tetra corsia di ospedale e guardato a vista dagli sgherri teutonici, sopportava con ammirevole stoicismo il dolore delle ferite in seguito alle quali decedeva con la fierezza del soldato conscio di aver compiuto il proprio dovere fino all’estremo sacrificio.” (Fronte della Resistenza, 7 ottobre 1943 – 4 giugno 1944). Alla memoria del valoroso brigadiere Enrico Zuddas sono state intitolate una via a Roma, la scuola media di Dolianova, la caserma di Cagliari sede del Comando Regione Carabinieri Sardegna, la sezione di Sinnai dell’Associazione Nazionale Carabinieri e il 38° Corso A.S. (Allievi Sottufficiali) dell’Arma dei Carabinieri, svoltosi negli anni 1985-1987.
la vicenda che ha visto protagonista Zuddas si è verificata il 29 maggio 1944, in piazza della Libertà a Roma. In quella occasione fu ferito e perse la vita qualche giorno dopo anche un altro Carabiniere sardo di Villanova Monteleone (SS), Salvatore Meloni, insignito della Medaglia d’Argento al valor militare alla memoria. Egli faceva parte, con Zuddas, della scorta del generale Angelo Odone. Un triste destino ha accomunato la vita dei due giovani carabinieri. Qualche giorno dopo Roma sarebbe stata liberata. All’arresto e allo scontro a fuoco tra Meloni e Zuddas e la polizia nazi-fascista, riuscì a fuggire un’altro carabiniere villanovese, deceduto nel 2010, Antonio Piras.