di Ettore Serra
Dell’aumento rilevante delle tariffe sulle linee marittime collegate con la Sardegna, mi sono preoccupato di fare alcune verifiche accurate che hanno portato alle conseguenti sottoindicate considerazioni. Si fa anzitutto presente che la società Tirrenia di Nav.ne SpA. non ha apportato alcuna variazione di tariffe dato che è in amministrazione controllata sino al mese di aprile-maggio 2011; tuttavia bisogna intervenire pesantemente oggi, prima che sia troppo tardi fra qualche mese, in quanto le soluzioni Tirrenia sono quattro:
a) acquisto della società da parte della cordata GVN-MOBY-SNAV-Grimaldi, che sarebbe la peggior soluzione in quanto avrebbe il monopolio delle tratte;
b) acquisto della società da parte di altri (a livello internazionale) che non abbiano oggi interessi in atto, e questa sarebbe una buona soluzione in quanto creerebbe la concorrenza fra le compagnie che oggi operano;
c) far risorgere la società con una legge ad hoc nell’interesse della economia sarda, cosa molto difficile da verificarsi;
d) il fallimento della società quale ultima ipotesi, che cancellerebbe “la continuità territoriale” oggi in essere con conseguenti gravi ripercussioni sia sul personale, sia sulle tariffe, sia sui porti collegati ecc.
Inoltre si porta a conoscenza che la SNAV, operante nel porto di Civitavecchia in collegamento con Olbia da tre anni, oggi lavora in collaborazione con la Tirrenia di Nav.ne, delle cui unità marittime dispone di alcuni posti per persone-auto e trasporto merci: tuttavia nel merito si precisa che le tre navi di tale società, che sino ad oggi hanno garantito i collegamenti con la Sardegna, sono state vendute: per cui tale vendita e la pubblicazione delle tariffe su internet farebbe presupporre che la cordata GVN-MOBY-SNAV-Grimaldi Napoli si prepara alla scalata con tutte le conseguenze negative per la Sardegna. Sarebbe bene che il Governo Italiano, in totale accordo con la Regione Sardegna, immediatamente aprisse un bando di gara internazionale in cui siano previsti i contratti di servizio che garantiscano per ogni anno solare il numero delle tratte, le partenze e gli arrivi, il tipo di navi da impegnare, la continuità territoriale, il tempo da impiegare, i prezzi da applicare etc…(cosa che richiede almeno tre mesi di lavoro preparatorio), cioè un contratto che dia tutte le garanzie a chi viaggia per e dalla Sardegna per qualsiasi motivo di lavoro o di riposo senza penalizzare l’intera economia sarda. Un domani non vorremo trovarci con navi(baracche) che per raggiungere la Sardegna o viceversa impiegano 12 ore di viaggio a prezzi di convenienza e dall’altra parte con navi (moderne come Nuraghe e Shardan) che effettuano la tratta in 5 ore con l’aumento dal 40 all’ 80% delle spese di transito. Facciamoci subito promotori come rappresentanti della Consulta Regionale dell’Emigrazione di un urgente incontro con la Regione Sardegna per discutere insieme le proposte da presentare al Governo Italiano; non perdiamo tempo; adoperiamoci immediatamente prima che sia troppo tardi .