di Aldo Naldini
Durante la prima settimana di dicembre le strade spaziose e soleggiate di South Beach si trasformano in un frenetico via vai dei più importanti galleristi, collezionisti e artisti della scena internazionale. Molti i party blindati organizzati per intrattenere gli ospiti importanti negli hotel di lusso che si affacciano con le loro piscine private sulle candide spiagge della città. Lincoln Road e Collins Avenue, i loro ristoranti e alberghi a cinque stelle, sono il centro degli intrattenimenti che accompagnano Art Basel Miami Beach, la fiera d’arte più importante degli Stati Uniti, e le sue numerose fiere satellite, tra cui spicca per il suo focus sull’arte contemporanea ed in particolare la fotografia d’arte, Pulse. Una delle fiere più importanti negli Stati Uniti dedicata esclusivamente all’arte contemporanea, Pulse si tiene ogni anno a marzo a New York e a Dicembre a Miami. All’Ice Palace, che ospita la fiera, l’ambiente è rilassato ed elegante. Il giardino di palme che lo circonda è corredato di bar all’aperto e ampie amache rosse a disposizione del visitatori. Quest’anno hanno esposto circa ottanta gallerie da tutto il mondo, tra queste la galleria Bruce Silverstein di New York, che rappresenta l’artista cagliaritana-newyorchese Maria Antonietta Mameli che si è rapidamente affermata nel mondo della fotografia d’arte internazionale con il suo stile assolutamente originale e immediatamente riconoscibile. Le sue opere sono stati esposte ogni anno, sin dall’esordio a Paris Photo nel 2007, in tutte le fiere d’arte più importanti del mondo e quest’anno Bruce Silverstein ha scelto Pulse Miami per presentare i nuovi lavori della Mameli, dedicandole un solo show con dodici opere in esposizione. Le nuove serie di fotografie della Mameli, che hanno destato grande interesse tra curatori, collezionisti e visitatori della mostra, sono intitolate Human Observations-Long Takes e Human Observations-Free Composition. “Long Take” è un termine cinematografico che descrive una tecnica di ripresa basata su una unica inquadratura che segue la scena che si sviluppa davanti alla camera. Nei “Long Takes”, la Mameli ha seguito e catturato delle “scene” che si sono sviluppate davanti alle lenti della sua Leica R4s in cui le persone ordinarie, osservate dall’alto del Manhattan Bridge, sono diventate i suoi attori inconsapevoli. Nella “Free Composition” la Mameli, che ancora scatta utilizzando solo pellicola, ha sfruttato al massimo potenziale ed in maniera assolutamente originale le tecniche digitali oggi a disposizione: prima scannerizza i suoi negativi per poi utilizzare il materiale selezionato con la più grande libertà creativa, superando i limiti che la camera oscura impone e creando, come suggerisce il titolo del lavoro, una “libera composizione” dei soggetti fotografati. Ogni pezzo della “Free Composition” contiene circa duecento minuscole persone accompagnate dalla loro ombra che l’artista ha isolato dal contesto nel quale sono state fotografate e composte in quello che da lontano è sembrato un battito cardiaco, ma potrebbe anche essere una serie di scosse sismiche, l’interpretazione è chiaramente lasciata allo spettatore. Nell’avvicinarsi all’opera ci si perde in un mondo assolato e fantastico popolato di personaggi che sembrerebbero immaginari ma che evidentemente sono reali: dai bambini tenuti al guinzaglio, al ragazzo che spinge per la strada un aspirapolvere, all’uomo che trasporta un materasso sulle palle. Non vi sono dubbi che la tecnica digitale abbia aperto la fotografia d’arte a delle possibilità di sviluppo illimitate e assolutamente imprevedibili, rendendola il medium artistico più vitale ed interessante del ventunesimo secolo. Dopo avere visto il suo solo show a Miami possiamo dire che la Mameli, con la sua “Free Composition” sta’ senza dubbio portando, anzi spingendo la fotografia verso una nuova direzione fino ad oggi imprevedibile, il che rende il suo lavoro particolarmente interessante.
La consacrazione della Mameli, che vive e lavora a New York, come affermata artista internazionale arriva con l’offerta di una mostra personale in un prestigioso museo italiano nel 2011.I “Long Takes” e la “Free Composition”, con particolare focus sulla “Free Composition”, alla quale sarà dedicata una intera sala espositiva con un oltre venti pezzi in esposizione, saranno al centro di una mostra personale della Mameli al prestigioso Museo Marino Marini di Firenze dal 31 marzo al 31 maggio 2011.