di Alessandra Atzori
Ho conosciuto Francesco Demuro la prima volta, attraverso le TV locali sarde. Francesco cantava il canto logudorese, quello antico della mia terra di Sardegna, e lo faceva benissimo (quando può lo fa ancora). Ma un giorno, alla sua porta, ha bussato la cosiddetta musica colta (anche se per me la musica sarda “è colta” allo stesso livello). Il mondo della lirica era pronto ad accoglierlo grazie a incontri determinanti con le persone giuste al momento giusto. Quando c’è un talento (e Francesco ne ha da vendere), la fortuna non si fa attendere e si mette a disposizione come una serva fedele. Ho vissuto in prima persona quel successo speciale che il teatro di Wiesbaden ci ha riservato durante una tourneè del Teatro Lirico di Cagliari e di cui Francesco era protagonista. In brevissimo tempo, però Francesco ha raggiunto anche quel teatro che è il sogno di tutti i cantanti lirici ,soprattutto quelli in erba: il Teatro alla Scala di Milano. Si, proprio il teatro che ha ospitato mostri sacri come Arturo Toscanini, Karajan,Caruso, Gigli, Pavarotti,Callas, Tebaldi, Del Monaco, solo per citarne alcuni. Ce lo racconta in prima persona il tenore Francesco Demuro: il 5 febbraio di quest’anno mi trovavo a Lucca, a casa, appena rientrato da una produzione all’estero. Era un pomeriggio e mi accingevo a sistemare un decoder, quando ricevo la telefonata del mio agente che mi chiede in modo piuttosto agitato cosa stessi facendo. Io gli ho risposto dicendo che stavo appunto tentando di piazzare un decoder! Ma lui mi dice: “…sei pronto?” Ed io:” pronto per cosa?” Pensavo di essermi dimenticato di qualche importante impegno. Ma lui prosegue: “per debuttare alla Scala?! Non capivo, ma allo stesso tempo cominciavo a sentire una certa agitazione. “Ma che dici??” Certo che sono pronto, ma ad ottobre , c’è ancora tempo!! “No, no, oggi, adesso, fra quattro ore… Un collega è indisposto ed è urgente rimpiazzarlo molto in fretta”. “Ma come faccio? Senza un minimo di prove musicali, di regia! E poi, come ci arrivo a Milano in così’ poco tempo?? “Forza, puoi farcela!!”..disse, e riagganciò. Così inizia la mia avventura. Mi vestii con la prima cosa che trovai, salutai mia moglie (non dimenticherò mai la sua espressione perplessa e preoccupata), chiamai un taxi che mi portò alla stazione di Firenze in tempo per prendere un treno perchè tutte le strade erano bloccate dalla neve e di conseguenza con l’auto non sarei arrivato in tempo utile. Feci tutto il viaggio in piedi (il treno era colmo di gente), ripassando lo spartito e cercando di trovare la giusta concentrazione. Arrivai in stazione alle 19.45, mandarono un’auto a prendermi..e in un batter d’occhio mi ritrovai all’interno del Teatro Lirico più famoso del mondo! Corsi subito verso il camerino ma nel frattempo la recita era già iniziata. Le sarte mi vestirono alla velocità della luce e, alla stessa velocità ero dietro le quinte pronto per il mio ingresso in scena. L’altoparlante annunciò che il Duca di Mantova sarebbe stato sostituito dal tenore Francesco Demuro al suo debutto alla Scala. Ero li, in piedi, e un forte brivido pervase il mio corpo: stavo per calcare il palcoscenico dove si erano esibiti i più grandi artisti del mondo della lirica. In quei pochi minuti presi coscienza di chi fossero gli altri colleghi del cast. Intravidi subito il grande Leo Nucci, Rigoletto. Pensai che la vita era proprio strana..il mio debutto nella lirica fu proprio con lui, a Parma, in una recita di Luisa Miller. Mi si avvicinò, mi abbracciò tranquillizzandomi e dandomi dei consigli preziosi e di lì a poco fui scaraventato in scena nel duetto con Gilda, che scivolò via accompagnato da calorosi applausi. Insomma la recita fu’ un grande successo. Questo e’ stato il mio debutto alla Scala un po’ folle,rocambolesco, ma sicuramente indimenticabile …..
Grazie a te per il bellissimo blog. Francesco Demuro sarà felicissimo
di questo inserimento perchè mi ha detto che nonostante giri il mondo
con la lirica, quando trova sardi gli viene subito la voglia di farsi
una cantatina logudorese.Durante la nostra trasferta a Wiesbaden,
abbiamo cenato in un ristorante italiano e lui, nonostante la
stanchezza dello spettacolo appena trascorso, ha cantato sardo fino a
fare le ore piccole.
Volevo poi informarti che con mio marito ignazio
Basile, saremo all’ambasciata italiana a Sofia grazie al circolo dei
sardi, per una rappresentazione di S’Urtima Jana, opera teatrale
scritta sempre da mio marito e interpretata dai suoi alinni dellITC di
decimomannu.
Ancora ringraziamenti
Si,Alessandra ha ragione! Ne sono molto felice e colgo l’occasione per ringraziarvi e per salutare tutti i sardi nel mondo che visitano questo blog….un caro saluto!!! Francesco Demuro
Grande Franceschino!
grazie dei saluti ,spero poter ricambiarli personalmente perche penso che verrai al Argentina a cantare al Teatro Colòn !
sarà El Gran Dia per i sardi di Argentina!
un grande abbraccio
da Buenos Aires
un altro a tua dolcissima moglie e bambine
Teresa Fantasia
Onore e fortuna al giovane ambasciatore della Sardegna nel mondo della lirica!