"SA LIMBA" GRANDE PROTAGONISTA IN CATALUGNA PER MERITO DEI CIRCOLI SARDI DI BARCELLONA E MADRID

Sala Ileida

Sala Lleida


di Luciano Cadeddu

Grande interesse hanno riscosso le due proposte che le associazioni sarde in Spagna ( il Circolo di Madrid e di Barcellona insieme all’Istituto Fernando Santi Sardegna) hanno realizzato, con la serata Culturale/Spettacolo SA LIMBA SARDA SARTENDE FRONTERAS, e a Lleida con il 2° incontro MEDI TERRA, grazie alla Regione Sarda Cultura, Servizio Lingua Sarda. Il nutrito gruppo di ospiti provenienti dalla Sardegna (da Franceso Cheratzu della Casa Editrice Condaghes a Nanni Falconi, autore e traduttore, da Michele Ladu, professore in Lingua Sarda all’attrice Cristina Maccioni del Teatro Stabile della Sardegna al presidente della Fernando Santi Sardegna, Piepaolo Cicalò) da Berlino (Alexandra Porcu e Fabrizio Palazzari del Circolo Sardo di Berlino) dalla Spagna (Gianni Garbati presidente del Circolo di Madrid e Raffaele Melis, Presidente del Circolo di Barcellona) hanno avuto modo di raccontare le proprie esperienze e tirare le somme di quanto si sia fatto e si faccia attualmente in Sardegna e fuori per la diffusione e l’uso dell’L.S.C. (Limba Sarda Comuna), tema ricorrente delle due giornate. L’appuntamento di Barcellona (terzo, dopo quelli di Madrid e Berlino, realizzati grazie all’Assessorato al Lavoro, Servizio Emigrazione) ha rappresentato il legame storico che unisce le culture sarda e catalana e il riferimento al percorso lingustico fatto a tutt’oggi dalla lingua Catalana che è a pari livello, in Catalugna, alla lingua castigliana, rappresentando un punto di riferimento veicolare essenziale per la nostra Limba. Michele Ladu ha chiarito come sia importante avere come punto di riferimento un modello di grafia per tutto il sardo usando la propria fonetica d’origine, staccandosi dalla forma mentale dell’uso italiano delle parole (come si scrive si legge) all’interpretazione (si scrive in un modo e si legge in un’altro), il fatto più importante è quello dell’analfabetizzazione in lingua sarda, dove non vi è stato uno sviluppo nell’apprendere a scrivere e a leggere nella lingua sarda, tanto che anche chi ha una buona conoscenza del sardo orale molto spesso ha difficoltà a leggerlo e ancora più difficoltà a scriverlo…, Alexandra Porcu (nata in Germania, li ha imparato il sardo…) e Raffaele Melis, hanno raccontato due testimonianze di quanto importante sia non avere confini mentali per aprirsi al mondo apprendendo e amando la lingua della propria cultura (memorie di Alexandra: E in sos ultimo duos meses m’appo pregontau. Pro itta as imparadu su sardu…pro ita? Ca su sardu est una parte de s’identitade mea, sas raichinas meas, su sambene meu…), Nanni Falconi ha riflettuto sulla distinzione tra letteratura SARDA (che è quella scritta in SARDO) e letteratura ITALIANA (che è quella scritta in ITALIANO), ricordando che la letteratura si distingua in base alla lingua non in base al luogo di nascita dell’autore; Fracesco Cheratzu ha parlato della necessità di avere uno STANDARD per la SCRITTURA perché è impensabile che ognuno scriva a modo suo, ha ricordato come tante siano ancora le difficoltà che il prodotto sardo/scritto incontra nella stessa isola, insomma alla letteratura SARDA ancora oggi viene ancora data poca visibilità. La serata, coordinata da Gianni Garbati e con le poesie e racconti in sardo recitati da una sensibile e brava Cristina Maccioni, ha aperto le due giornate catalane. Il secondo giorno ha visto come scenario la deliziosa e antica città di Lleida dove nell’imponente palazzo Institut d’Estudis Ilerdencs si è svolta la presentazione del progetto Medi Terra (traduzione di testi di autori nelle lingue catalana, corsa e sarda) a cui hanno preso parte oltre agli ospiti su citati, i rappresentanti della casa Editrice catalana Fonoll e la Casa  Corsa Albiana CCU e gli autori Antoni Arca, Ramon Sisac  e Ghjacumu Thiers oltre che alcune autorità della Catalugna (Generalitat e Comune di Lleida).   Nel corso dell’incontro in cui i vari rappresentanti hanno relatato la situazione della diffusione della propria lingua, grande è stato lo stupore al conoscere che la stessa Corsica che fino a poco tempo fà era il fanalino di coda tra le tre culture, in questo momento ha sorpassato la Sardegna grazie all’intensa attività che vede per esempio, 250 insegnanti di lingua corsa nelle differenti aree di insegnamento e una grande apertura da parte dello Stato centrale francese di rispetto e spinta per uno sviluppo della stessa lingua corsa.

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