di Teresa Fantasia
Quest’uomo straordinario dedicò la sua vita all’atletica in modo totale come possono testimoniare 25.000 giovani ai quali insegnò che il vero trionfo è superare se stessi. Francisco Mura nacque il 21 ottobre del 1905 a Cuglieri e morì il 1 febbraio del 1972 in Buenos Aires. Aveva appena due anni quando suo padre si trasferì in Argentina. Qui Francesco iniziò la sua gigantesca e grande opera! Atleta dal 1920 al 1933, suo massimo orgoglio fu diventare campione nazionale dei 3000 metri ad ostacoli con il Club Gimnacia y Esgrima”(Palestra di Scherma) Era un fondista e le strade di questa città lo videro correre insieme ai migliori di quel tempo. Nel 1931 iniziò come tecnico fondando il Gruppo Sportivo Andino, passando poi al San Lorenzo de Almagro dove conseguì qualcosa di ineguagliabile, quella squadra fu campione argentino di interclub dal 1936 al 1961. Più di un quarto di secolo. Francisco Mura è stato un vero Maestro. Allievo di don Federico Dickens, formò eccezionali atleti come il velocista Adelio Marquez e come il maratoneta Delfo Cabrera, campione Olimpionico. La filosofia di Francisco Mura si basava sempre sull’essere umano, “più che un atleta, più che un campione, formava l’uomo”. Fu Tecnico Olimpionico a Londra nel 1948 e a Helsinki nel 1952. Negli anni 60 fondò il Club Atletico Sud America che, unico in Argentina, ricevette il riconoscimento da parte del Comitato Olimpico Internazionale al torneo Pierre de Coubertain. Giornalista “ad honorem” direttore del reparto di kinesiologia nell’ospedale Pirovano, allorché compì le sue nozze d’oro con lo sport, ricevette nel 1970 dal Governo Italiano la medaglia al merito sportivo. Cavaliere dello Sport Sud Americano “Post mortem” (Santiago del Cile, 1974) mostrò al Continente le virtù dell’uomo grande e generoso. Sempre umile. Valga il ricordo di questo cavaliere esemplare, con la speranza che lui sia come uno specchio in cui dovranno rispecchiarsi dirigenti e allievi quale fulgido esempio di dedizione e per come servì la sua Patria di adozione, l’Argentina, attraverso una vita austera e al servizio della comunità.
Caro Massimo
Grazie di cuore per la divulgazione , Storie esemplari come la del Maestro Francesco "Pancho" Mura
lo meritano
un caro saluto Teresa Fantasia
Solo puedo decir el pensamiento “dell mio babbu”: “El valor real de una vida, no se mide con dimensión calendaria, sino, por cuanto se intentó hacer con finalidad útil, por cuanto se ha logrado y por cuanto se ha beneficiado a los demás con quienes se convive. Una vida larga pero vacía, es todo un cargo de conciencia. FRANCISCO MURA
Buonasera, io sono un tuo parente di Cuglieri.