di Cristoforo Puddu
La tradizionale sagra illoraese in onore di san Nicola da Tolentino (Castel Sant’Angelo in Pontano, 1245 – Tolentino, 1305) -organizzata per l’edizione 2010 da un comitato composto nella totalità dai nati negli anni 1942, ’52, ’62, ’72, ’82 e ’92- ha diramato il programma che dal 9 all’11 settembre caratterizzerà il centro goceanino con il cerimoniale religioso e la festa laica in piazza del Municipio. La venerazione locale della figura di san Nicola da Tolentino è da considerare un lascito spirituale della tormentata presenza agostiniana, tra il 1624 e il 1765, a Illorai. La prima fondazione di Conventi Agostiniani in Sardegna (allora chiamati Romitani o Eremitani di sant’Agostino (354 – 430), i cui resti sono custoditi e venerati nella Chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia) si registra a Cagliari nel 1421. Nell’anno 1649 risulta attivo nell’Isola un Collegio e ben dieci Conventi: tra questi anche il Convento Illorayanus, sorto appunto a Illorai nel 1624. All’origine una donazione, determinata da un voto, dei coniugi Francesco Nurchis Cedrelles e Francesca Andreana Corona Nurchis che cedevano al provinciale degli Agostiniani di Cagliari diversi terreni localizzati in regione Botto-Sarraore e la Chiesa di Nostra Signora d’Itria. L’atto notarile di fondazione del Convento a Illorai è datato 8 settembre (giorno della natività della Vergine) 1624 e sopravvisse -tra alterne vicende giuridiche, un contenzioso tra i frati e gli eredi Nurchis-Corona e soprafazioni causate dalle regole di diritto d’asilo in luoghi sacri per i malfattori inseguiti dalla giustizia- fino al 1765. Nonostante la soppressione del Convento di Nostra Signora d’Itria (sconsacrato definitivamente nel 1785) e l’abbandono dei frati sempre più vittime dei fuorilegge, gli ultimi a lasciare il paese costerinu furono il vecchio sacerdote Fra Sebastiano Cubeddu e un Frate laico, nella comunità illoraese permane tuttora la testimonianza agostiniana dello “spirito di carità cristiana” e il profondo culto per san Nicola da Tolentino: Sacerdote Agostiniano, canonizzato da papa Eugenio IV nel 1446. La grande Famiglia Agostiniana nel triennale 2004-2006 ha indetto e celebrato un Giubileo incentrato su tre significativi avvenimenti storici dell’Ordine: i 1650 anni della nascita di sant’Agostino (13 novembre 354); i 700 anni della morte di san Nicola da Tolentino (10 settembre 1305) ed infine i 750 anni della Grande Unione dell’Ordine, sancita con la bolla Licet Ecclesiae di papa Alessandro IV e datata 9 aprile 1256. Il Giubileo ha permesso di avviare una profonda rilettura e riflessione, oltre che ricordo celebrativo, sulla figura di san Nicola da Tolentino: eccezionale testimone dell’amore di Dio. Dall’iconografia e storiografia del santo taumaturgo emerge un modello di estrema osservanza dei voti religiosi; un interprete carismatico della spiritualità agostiniana ed un perfetto esempio nell’incarnare la vita evangelica. Di san Nicola da Tolentino risalta la dimensione penitenziale, l’aspetto ascetico e la filiale e tenera devozione verso la Madre di Cristo. Un suo biografo, Agostino Trapè, scriverà di esemplare sacerdote “sommamente straordinario nelle cose ordinarie”. Tanti gli aneddoti sulla vita dell’Agostiniano, alcuni tramandati da una tradizione popolare che custodisce tutt’oggi una radicata e forte devozione del santo di “boni sensus” e dalla “verba dulcia”. L’iconografia classica raffigura il religioso, venerato a Illorai, con l’abito nero degli Eremitani, un sole sul petto e con in mano un giglio.