ricerca redazionale
Monito del Movimento dei Pastori sardi: “la Politica ci ascolti”. Confermata la manifestazione regionale di martedì 14 a Cagliari, previsti oltre 10.000 manifestanti, sfileranno anche oltre 300 cavalieri in rappresentanza di tutti i Paesi della Sardegna. Coldiretti sotto accusa prepara l’incontro con il Ministro Galan.“Ci e’ stato assicurato dal presidente della commissione e dal capogruppo del Pdl che ci sara’ una sessione straordinaria dedicata all’agricoltura al piu’ presto. Noi confermiamo la manifestazione del 14 settembre, durante la quale chiediamo di incontrare il presidente Cappellacci con tutta la Giunta”. Lo ha dichiarato Felice Floris leader del Movimento Pastori Sardi al termine, attorno alle 14.30, dell’audizione in commissione Agricoltura del Consiglio regionale. Al termine della seduta Floris si e’ dichiarato soddisfatto per l’incontro. “Crediamo – ha aggiunto – che se il Consiglio si pronunciasse prima del 14 settembre sarebbe piu’ utile anche per il nostro confronto con l’esecutivo”. I rappresentanti del Mps hanno ribadito le richieste dei pastori e accolto l’invito della commissione a ritrovare un’unita’ sindacale. “Siamo assolutamente disponbili – ha detto Floris – al dialogo con le altre associazioni. Ma non con Coldiretti, se prima non vengono azzerati i vertici regionali. Con la dirigenza attuale non ci sediamo a un tavolo”. Apertura anche nei confronti dell’assessore all’Agricoltura, Andrea Prato, “con il quale ci sono state incomprensioni. Noi facciamo un passo indietro, altrettanto faccia lui. Il nostro non e’ un movimento estemporaneo, vogliamo la crescita del settore. Speriamo che lui sia d’accordo con noi”. Confermano la manifestazione del prossimo 14 settembre a Cagliari. Il leader del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris, sentito dalla Commissione Agricoltura del Consiglio, ha annunciato che sara’ ‘una protesta imponente, con 8-10.000 partecipanti’. ‘Sara’ una manifestazione dura ma civile perche’ nelle ultime settimane abbiamo mostrato grande maturita’, e non tollereremo alcuna violenza. I pastori – ha proseguito Floris – hanno fatto formale giuramento che non andranno via da Cagliari senza avere risposte. Rientrare in campagna senza risultati significhera’ che per loro non c’e’ destino’. Sono anche disposti a ‘bloccare gli accessi’ del palazzo del Consiglio regionale per ‘far capire ai politici cosa e’ la solitudine’. “Dal ministro Galan non ci aspettiamo niente. Noi alla riunione romana di lunedi’ prossimo non ci saremo e, comunque, i problemi non saranno risolti. Verranno fuori con quattro spiccioli e non con le risposte che sollecitiamo”. Felice Floris, leader del Movimento Pastori Sardi, esprime aperto pessimismo sull’esito dell’incontro romano di lunedi’ al quale parteciperanno Regione e associazioni di categoria. ‘Vanno dal Ministro senza nessuna delega della base. Rappresentano se stessi – ha aggiunto Floris attaccando apertamente la Coldiretti – se con gli altri e’ possibile il dialogo perche’ non ci hanno ostacolato, non e’ possibile con la Coldiretti se il presidente Marini non azzerera’ gli incarichi sociali. Ci hanno fatto ostruzione e, per questo, il 14 a Cagliari chiederemo ai loro associati di bruciare le tessere in piazza’. La piattaforma delle rivendicazioni del Movimento Pastori Sardi (Mps) resta finalizzata ad una strategia di rilancio a lungo termine dell’allevamento ovicaprino e vaccino. Per questo, per realizzarla completamente, la previsione di spesa sfiora il miliardo di euro. I punti fondamentali del Movimento sono 12: svuotare i magazzini di formaggi ripristinando, per pochi anni, il meccanismo delle restituzioni comunitarie destinate ai mercati statunitense e canadese, oppure spingere lo Stato ad acquistare i prodotti caseari per destinarli ad operazioni umanitarie; costruire almeno cinque centri di stoccaggio del latte per evitare la costrizione di dover vendere a tutti i costi il prodotto ai trasformatori locali; abbattere i costi del trasporto fuori dall’isola; impedire ai trasformatori e alle cooperative di rivendere il latte; rimodulazione del Piano di sviluppo rurale per garantire che, effettivamente, i fondi arrivino alla categoria; innalzamento dei limiti dei contributi de minimis; consentire agli allevatori di tutti i comuni, non solo quelli ritenuti svantaggiati, di beneficiarne; rendere gratuita l’acqua da destinare ai pascoli; aumentare il numero dei mattatoi per evitare oligopoli; favorire l’uso delle energie rinnovabili nelle aziende agricole; ottenere una moratoria di due anni nel versamento dei contributi previdenziali; ristrutturazione del debito accumulato da pastori e coltivatori. Le organizzazioni storiche del modo agricolo intanto hanno preparano l’incontro a Roma di lunedì 6 settembre con il ministro Galan. In particolare in Sardegna le organizzazioni degli agricoltori si giocano tutto. La forte iniziativa del Movimento dei Pastori sardi di Felice Floris ha messo in discussione la tradizionale leadership della Coldiretti che ha bisogno di un risultato estremamente positivo per recuperare fiducia e credibilità nel mondo agropastorale sardo. Per la prima volta la protesta dei pastori arriva a Roma dove a partire dalle ore 10,00 del 6 settembre si sono dati appuntamento gli allevatori provenienti dalla Sardegna, Lazio, Toscana, Sicilia, Umbria e da altre Regioni italiane, per sostenere la piattaforma di mobilitazione della Coldiretti a difesa di un patrimonio economico, sociale, ambientale e culturale unico del Made in Italy in Via XX Settembre 20, davanti al Ministero delle Politiche Agricole. I pastori della Coldiretti, Cia, Confagricoltura, offriranno i veri formaggi pecorini italiani di tutte le regioni per far conoscere il frutto del proprio lavoro di cui racconteranno le speranze, le difficolta’ e le contraddizioni con la sveglia alle 5 del mattino per la prima mungitura da ripetere nel pomeriggio per ottenere da ogni pecora circa un litro di latte al giorno che viene sottopagato fino a circa 60 centesimi al litro mentre solo i costi di allevamento si avvicinano all’euro. Ci sara’ anche la presenza di una rappresentanza delle sette milioni di pecore italiane a rischio di scomparsa. Interverra’ il presidente della Coldiretti Sergio Marini per illustrare i contenuti delle proposte per fronteggiare la grave crisi della pastorizia, con iniziative sul piano politico-istituzionale e su quello del mercato, dove il latte viene sottopagato dalle industrie a livelli insostenibili per gli allevatori. La prima regione di allevamento in Italia e’ la Sardegna con 3 milioni di quintali, Sicilia con 700mila quintali, il Lazio con 600mila, la Toscana con 500mila.