di Alessandra Casta
La musica che si intreccia con la ricerca letteraria, in un viaggio in cui la tradizione incontra nuove atmosfere sonore. Questo è Nemos, nuovo lavoro dei NUR che, a cinque anni dal successo di Chentu Colores, presentano il loro nuovo disco. Uno studio dei brani popolari sardi che ha portato alla riscoperta di balli e canzoni di origine antica, rielaborati e racchiusi nel cd che prende il nome da uno dei pezzi contenuti al suo interno. “Nemos racconta il presente eterno, la condizione di vita ideale a cui aspirare” racconta Massimo Loriga, che insieme a Enrico Frongia, Massimo Perra, Alessandro Picciau, Daniele Cuccu e Valter Spada porta avanti il progetto NUR da più di dieci anni. “Nella copertina del disco viene rappresentato proprio questo concetto: il boe, da sempre simbolo del nostro gruppo, è ritratto con un corpo in tipica posizione di meditazione. Sullo sfondo, al posto del tipico fiore di loto, il rosone decorativo di una cassapanca sarda, molto simile a un sole”.
Nemos è un lavoro che esplora nuovi orizzonti ma che è anche strettamente legato alle origini sarde. Si. E’ forse il nostro disco che più si avvicina alla tradizione, ma anche quello più sperimentale. Contiene brani molto diversi, soprattutto di origine sarda, come Est una notte luna, che ha come testo le parole del poeta desulese Montanaru, ma anche canti religiosi iberici, come quello da cui nasce Gosos.
Una canzone con una forte influenza araba. E’ una caratteristica che è emersa spontaneamente nel suonarlo. E’ un brano religioso molto diffuso in Sardegna, la cui esecuzione subisce piccole variazioni da paese a paese. La melodia è stata ripresa dai canti profani.
Accanto a questo, anche altri brani che il popolo sardo conosce bene. Esatto. È’ il caso di Peus de su cane, canzone in logudorese originariamente cantata da gruppi a tenore, che fonde le sonorità di una ballata
medievale a quelle del ballo campidanese. C’è poi Su patriottu sardu a sos feudatarios, che i più conoscono
come Procurade ‘e moderare. E’ un canto con una storia particolare, scritto in Corsica e conosciuto anche come “la marsigliese sarda”. Una canzone di protesta, datata 1794, della quale fu subito proibita l’esecuzione. Abbiamo deciso di riproporla come omaggio alla tradizione e come monito al popolo sardo affinché ritrovi la sua dignità di popolo libero.
Ritorniamo al titolo del cd. Chi è questo Nemos? Nemos è colui che abbandona tutto e vive il presente, senza trascinarsi sulle spalle il passato e senza anticipare il futuro. Affronta la sua vita senza preconcetti, come fa anche la nostra musica. Personalmente, credo che tutte le musiche, se fatte bene, siano degne di essere ascoltate.