di Elio Turis
Questo anno, abbiamo avuto l’onore di visitare,in anteprima, invitati dall’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Eugenio Giani,accompagnati dalla gentile Dott.ssa Antonella Nesi, il Museo Bardini. Il Museo chiuso da 10 anni,ha riaperto i battenti il 5 aprile di questo anno. Tra le molte sculture e pitture, il Museo Bardini, raccoglie una finestra istoriata. Bassorilievo in tufo di cm 130 di altezza e 148 di larghezza e la cui realizzazione risale ad una data presunta tra il 1530 e il 1540. Il bassorilievo rievoca l’ingresso trionfale nella città di Sassari del capitano di Milizia Angelo Marongiu, trionfatore nella battaglia svoltasi a Macomer nel 1478. La finestra presenta una forma rettangolare, decorata nello strombo con motivi fitomorfi e zoomorfi. Nel fastigio orizzontale presenta una decorazione a bassorilievo che raffigura un trionfo. Vi si rappresenta il vincitore seduto sul cocchio trainato da un cavallo,preceduto da un valletto e tre araldi,seguito da 6 valletti con le insegne del potere e i trofei di guerra. La città di Sassari e’ riconoscibile dalla rappresentazione stilizzata della cinta muraria con le torri alternate a due tondi con le insegne YHS e XPS. La battaglia di Macomer è un evento determinante nella storia della Sardegna, appartenendo ad un lungo e travagliato periodo di dominazione spagnola dell’Isola, caratterizzato da una attività di ristrutturazione sociale e sviluppo commerciale legato ai suoi porti, Cagliari, Oristano e Alghero. Gli ultimi decenni del 1300 e tutto il 1400 sono caratterizzati, nell’Isola, da un forte fermento autonomistico che vede i Giudicati sardi opporsi alla corona aragonese nel tentativo di costruire una propria autonomia territoriale, in quel periodo assume un particolare rilievo la figura di Eleonora di Arborea,”giudicessa reggente” del Giudicato di Arborea, che dopo aver firmato la pace con gli aragonesi, nel 1300 promulga la “CARTA de Logu”, codice di leggi di stupefacente modernità, fatto per dare forza scritta alla vita del suo “logu”, territorio da lei governato. Angelo Marongiu, capitano e signore di Ardara, luogotenente del Governatore e del Vicerè di Aragona,divenne podestà di Sassari nel 1479 dopo essersi distinto nella battaglia di Macomer contro l’ultimo marchese di Oristano che vide gli Aragonesi ristabilire il proprio primato. La finestra fu commissionata da un suo discendente ed inserita nella facciata del palazzo di famiglia situato nella centralissima Piazza di Azuni di Sassari intorno alla metà del 1500 e qui rimase fino al 1898 quando fu asportata, assieme alle formelle romboidali con due teste scolpite e site ai lati e venduta dal proprietario Achille Oggiano all’ antiquario fiorentino Emilio Costantini. In seguito acquistata dall’antiquario Bardini nel 1902, questi la utilizzò per decorare la Facciata di una sua villa in Arcetri. In seguito fu trasferita nella sua collezione di oggetti d’arte ed inserita nell’attuale museo poi donato al Comune di Firenze. Il Comune di Sassari, avendo iniziato un opera di risanamento e riqualificazione del centro storico consapevole che la qualità della vita dei residenti non può prescindere dal principio identitario ,ed avendo la giusta ambizione di valorizzare il patrimonio artistico architettonico di Sassari, riportando i monumenti negli spazi urbani in un processo di recupero , ha chiesto al comune di Firenze la restituzione di un suo pezzo di storia che rappresenta un momento significativo nella sua cultura identitaria. Per questo, l’Associazione Culturale Sardi in Toscana di Firenze (Acsit), ritenendo questo un vero e proprio documento storico, si sta facendo promotrice presso il Comune di Firenze, rivolgendosi alla sensibilità dei suoi amministratori, affinchè questo venga, con un atto di generosità, restituito alla città di Sassari,contribuendo alla complessa azione di recupero di una identità storica e culturale intrapreso dalla amministrazione cittadina, nell’ambito della costruzione di un progetto di “patto di amicizia e fratellanza” tra la città di Firenze e la città di Sassari.