di Giuseppe Pani
La scena che più ha colpito dell’edizione 2010 dell'”Isola dei famosi” è quella di Simona Ventura in primo piano che, ad un certo punto, scompare dall’inquadratura e cade rovinosamente a terra. Al di là della figuraccia, ritengo sia l’immagine di una televisione che ormai ha toccato il fondo. Il pubblico non ne può più di reality e arene da stadio, non cerca più innamoramenti finti sul piccolo schermo e sesso, magari lesbo ,visti gli ultimi baci che ci ha riservato il Grande Fratello italiano. Dopo il “cinepanettone”! che perseguita gli italiani durante le feste natalizie, il pubblico chiede di meglio dal piccolo schermo che la “telepanettone” quotidiana. Ha scritto giustamente David Frost: “La televisione è un‘invenzione che vi permette di farvi divertire nel vostro soggiorno da gente che non vorreste mai avere in casa”.
Si può proporre al pubblico del piccolo schermo un programma educato, interessante, divertente e anche “culturale”, garantendo contenuti di qualità senza annoiare? Sì, come dimostra “Videolina Mattina” (Videolina, dal lunedì al venerdi 8, 20 -10,30), trasmissione condotta con successo da Ambra Pintore, grazie ad una formula azzeccata e vincente.
Videolina Mattina è un “salotto televisivo”, uno show magazine (rivista televisiva), dall’amore per la conversazione-dibattito dove si mescola con grande equilibrio lo spettacolo al discorso. Con Ambra, affiancata dal bravo Paolo Fasanari, la quotidianità della Sardegna diventa straordinaria. Il carisma di Ambra, la capacità di padroneggiare ogni situazione, di rispettare la linea del programma, di evitare ogni possibile ostacolo, divengono fondamentali per la riuscita della trasmissione.
Sono presenti in studio anche “esperti” di determinate discipline, il cui parere specialistico si confronta con quello dei telespettatori, portatori del sapere comune dato dalle loro esperienze, pronti ad intervenire telefonicamente o via sms durante la diretta.
Durante Videolina Mattina, il pubblico a casa abbandona la veste di spettatore passivo, diventando parte integrante del programma.
Dietro le quinte di questo successo televisivo, c’è una brillante ragazza oristanese: Alice Navarino. La giovane autrice ha creato una squadra di altissimo livello. La Navarino sa che, su certe categorie di programmi, occorre fare un investimento molto forte sull’ autorialità, cioè sullo sviluppo delle idee; i programmi più discutibili sono buttati lì in quattro e quattr’otto, cotti e mangiati, senza un lavoro dietro. Nei programmi che invece funzionano bene, quasi sempre oltre al talento della star, indiscutibile quello di Ambra Pintore, c’è una grande elaborazione dell’idea. Un’intenzione che il conduttore deve concretizzare nel migliore dei modi.
La Navarino sottolinea sempre: “Senza Ambra non esisterebbe Videolina Mattina”. Solo le persone colte e contemporaneamente modeste sono capaci di circondarsi di collaboratori che sanno fare bene, mentre i mediocri – è storia di tutti i giorni – preferiscono avere accanto chi non fa loro ombra, chi sa obbedire e, all’occorrenza, tacere”. Alice e Ambra hanno scelto dei veri professionisti della comunicazione.
La critica televisiva è materia ampiamente opinabile. Non che sia tutto vago e discutibile, ma è innegabile che Ambra Pintore sappia fare televisione (lo dimostra complessivamente la sua carriera), e personalmente adoro quel suo trattare ogni argomento “con un disincantato, ma mai banale, sorriso sulle labbra”. Trovo che la “leggerezza”che ne consegue, soprattutto quando si affrontano gravi patologie mediche, sia un dato positivo, rasserenante, carico di speranza, specie se rapportata alle fosche drammatizzazioni caratterizzano la maggior parte dei programmi tv. È certo giornalismo, quello Ambra, talvolta perfino ottimo giornalismo. Sa bene, la bravissima Ambra, che uno dei “tempi” maggiori nelle sue due ore consiste nel mettere gli ospiti a proprio agio. Ognuno di loro ha un messaggio da proporre.
Si tratta di vera comunicazione. C’è comunicazione quando sussiste una relazione dell’uno con l’altro, o con gli altri, quella relazione nella quale l’uno è per l’altro ma nella misura in cui ciascuno resta altro. Ambra e Paolo sono per l’ospite, non sono mai invadenti.
Quando guardi Videolina Mattina accade, dunque, il contrario di quanto diceva Frost: vorresti essere tu al posto di Ambra e chiacchierare con il medico, il designer, ecc. Per un attimo immagini che quell’ospite sia nel tuo salotto di casa.
Una trasmissione è un gioco che si svolge nell’arco del tempo. Tra possibile e impossibile. Seria, anzi inesorabile come ogni situazione ludica, che avvince i giocatori l’uno all’altro e sembra non poterli mai lasciare: il gioco, infatti, non sopporta l’interruzione ma pretende il compimento. Il programma ha ritmo, ma anche un inizio e una fine che appaga il telespettatore. L’improbabile, l’inaspettato feriale della Sardegna (associazioni di volontariato, collezionisti, lo scultore sconosciuto, una ricetta inedita, ecc) mi tengono incollato davanti alla tv. Ambra mi presenta una Sardegna che devo ancora esplorare ed amare. Fasanari, tra l’altro grande conduttore radiofonico di Radiolina, interviene con discrezione e con domande sempre pertinenti.
Perché tanto successo? Videolina ha giocato sul sicuro contando su una formula già sperimentata ma aggiungendoci qualcosa di suo. L’allestimento del programma, semplice ed essenziale, ha coinvolto ulteriormente il pubblico a casa.
Una breve nota personale. Ho partecipato come ospite a diverse puntate di questo successo televisivo. Sono stato sempre accolto da un ambiente (Alice, Ambra, Paolo, assistenti e tecnici) ricco di calore, prima e dopo il mio intervento, nei momenti di pubblicità e a luci spente.
I rapporti personali sono come la fiamma di un camino. Per renderla calda a sufficienza va accesa con calma e pazienza, alimentata, e quando avrà preso la giusta forza potrà proseguire da sé, riscaldando l’ambiente circostante. Ho caldo, e non per via dell’estate ormai alle porte, ma per la bella amicizia che si è creata con una squadra televisiva che, come la fiamma di un camino, scalda il mio cuore e quello di tanti sardi.
Grazie, Massimiliano. Davvero gentile. Cari saluti anche a te! Un saluto agli emigrati sardi da tutto L’ARBORENSE