di Massimiliano Perlato
Si è svolta nell’ex arsenale della Maddalena il Louis Vuitton Trophy di vela, la serie di regate condotte sulle vecchie barche di Coppa America per ora più noto per essere il primo vero evento internazionale ospitato nelle aree ex G8 in piena bufera dentro gli appalti della “cricca”. In acqua sono scesi oltre ai vincitori Emirates Team New Zealand, i team Bmw-Oracle, i tre italiani Mascalzone Latino Audi Team, Azzurra, già vincitrice del Trophy di Nizza e Luna Rossa; poi Artemis dalla Svezia, Synergy dalla Russia, Aleph dalla Francia, TeamOrigin dal Regno Unito e All4One che ha due bandiere: tedesca e francese. I dieci equipaggi si sono alternati fino al 6 giugno su quattro barche monoscafi costruiti secondo l’America’s Cup Class della 32esima edizione. “La regata – si legge nel sito ufficiale – è stata organizzata dalla Lega Navale sezione La Maddalena e l’evento è sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile assieme a WSTA (World Sailing Teams Association) mentre Mascalzone Latino Audi Team con il presidente Vincenzo Onorato è il team ospitante”. Ma non tutto alla Maddalena è andato per il giusto verso. I big della vela sono sbarcati nell’Arcipelago per colmare il vuoto lasciato dalla Marina americana e ricompensare l’isola per lo spostamento del G8 all’Aquila. Nelle intenzioni delle istituzioni, le regate avrebbero dovuto segnare la svolta da un passato a stelle e strisce a un futuro di sole stelle. Dopo un avvio scoppiettante con l’arrivo delle barche, la cerimonia di apertura e i commenti meravigliati sul nuovo porto, La Maddalena è ritornata nella sua vita di tutti giorni. Ha vissuto la Louis Vuitton Cup con distacco. Sulle banchine dell’Arsenale si son parlate le lingue di mezzo mondo però non c’è stato spazio per il sardo. Nulla che abbia richiamato La Maddalenae la Sardegna, nulla dei suoi profumi e dei suoi sapori. Nei ristoranti vendono prodotti confezionati dalla “Mita Resort” e importati da chissà dove. Perfino l’acqua arriva da oltre Tirreno, così come gran parte del personale, gli uomini dello staff, i marinai e i tecnici. La Sardegna è relegata in uno stand chiuso al pubblico e semivuoto. Due hostess hanno fatto la guardia a un tavolo sul quale sono esposte quattro forme di formaggio, due insaccati, un po’ di dolcini e qualche bottiglia di vino. E’ possibile che una vetrina così prestigiosa non sia stata utilizzata per sponsorizzare il made in Sardegna nell’alimentazione, nell’artigianato, nella cultura? E’ possibile che alla stampa straniera non sia stata fornita neanche una cartina per ricordare che Garibaldi è sepolto a Caprera e spiegare come raggiungere il compendio? E’ possibile, con tutti gli spazi disponibili nell’ex Arsenale, che non sia stato trovato il modo di affittare qualche stand ai commercianti locali? La Vuitton non doveva servire per creare posti di lavoro?
sono daccordo in parte sul vostro articolo,1 nessun comune limitrofe si e’ prodigato per creare un servizio navetta per la regata,santa teresa,palau aezachena, ma la stessa olbia provincia ha fatto ben poco per promozionare la regata,la regione ha stanziato 2 milioni di euro pochi giorni prima della regata, supporto televisivo molto scarso e’ arrivata la rai l’ ultima settimana prima della finale, i sardi avevano la possibilita’ di arrivare alla maddalena , grazie ai traghetti gratis dell enermar di onorato, chi viaggiava con i traghetti moby per fare vacanza nel periodo della regata ,presentando il biglieto d imbarco entrava gratis alla maddalena,il primo giorno di regata ero presente con barca a vela a noleggio,c’ erano non piu’ di 50 barche spettatori giornata stupenda, giovedi scorso ho noleggiato un gommone e per le semifinali c’ era qualche barca in piu’, ieri per la finale forse eravamo un centinaio. fra cui salperton una barca spettacolare un wolly e imagine barca neozelandese che c era in tutte le regate. se ci fosse stato un torneo di serie b di calcio, sarebbe affondata l’ isola. sabato e’ arrivato cappellacci per farci una lezione sull’ alimentazione …dice che mangiando formaggio e salsiccia i sardi sono fra i piu longevi del mondo…. e’ scappata qualche pernacchia, altri gli hanno gridato ladro, sono dacccordo sui tramezzini e l acqua che di sardo avevano poco, e sono daccordo che non siamo capaci di promozionare il nostro patrimonio enogastronomico, ma di recente anche al vinitaly, ci hanno messo in un angolo e in zona toilette, ma a casa nostra siamo molto superficiali , un tour oprerator tedesco diceva: " e’ piu’ facile spedire in ammazzonia un gruppo di tedeschi dove in mezzo alla giungla c’ e’ un indios con dei polli vivi da dare ai piragna che spedirli in sardegna".sono stato in australia, ci conoscono dai vari video channel e dai sardi emigrati e per il trifoglio sardo che producono loro il seme e poi ce lo rivendono a noi, la regione e l italia anno detto che non era un progetto valido!!!!!!!.organizzano dei miting per vendere pacchetti europa, l’ italia e’ molto richiesta….roma firenze e venezia da 5000 euro a 30/40000 e oltre, ultimamente i tour operator hanno aperto anche alla sicilia , ma la sardegna ancora ha difficolta’,aspettiam sempre che ci sia qualcuno che organizzera’ per noi , diciamo la verita’il sardo in generale e’ poco imprenditore in terra propria, ma fuori dall’isola sfonda.
Sono molto contento di leggere questo articolo e confermo mettendovi a conoscenza che: Mio padre Francesco Aramu, nato a La Maddalena nel 1926, morto a Milano nel 2006, per più di 50 anni in Milano, pittore di caratura internazionale, Ambrogino d’Oro città di Milano per meriti artistici, avrebbe dovuto essere ospite della “CONTEMPORANEA D’ARTE SARDA”, che si sarebbe dovuta svolgere in concomitanza della VUITTON CUP, proprio per rappresentare la Sardegna a livello internazionale. Il 10 maggio ero in Sardegna con i quadri di Aramu in mostra a Tempio, mostra a cura del Comune, m’è stato detto da Dirigenti del Comune e dell’Assessore alla Cultura, che la manifestazione d’Arte era stata soppressa in favore di manifestazioni per i 150 dell’Unità d’Italia.
La Vuitton Cup per quest’anno in Sardegna è stata un flop, niente sui giornali e sulle televisioni Nazionali e, m’è stato detto, molto poco anche sui mass-media della nostra Regione; un’occasione mancata. Cordiali saluti.
Felice Aramu