di Rosalba Satta
In collegamento telefonico via Internet, Teresa Fantasia, ideatrice e conduttrice, a Buenos Aires, della trasmissione video-radiofonica “Sardegna nel cuore” , ha intervistato il direttore di “Sonos e contos”, Pierpaolo Fadda. E’ stata un’intervista particolarmente interessante. Si è presentata l’occasione – cosa rara! – di parlare a lungo di una rivista , “Sonos § contos” appunto, che , nata in Sardegna nel mese di giugno del 2007 da un’idea di Mariano Lo Piccolo, raccoglie e diffonde la cultura sarda. Ciò che mi è rimasto impresso, a intervista terminata, è stato l’entusiasmo. E , in particolare , la tenerezza con la quale Pierpaolo Fadda parlava della rivista che, non senza fatica e innumerevoli sacrifici, dirige da un anno. E proprio vero: quando è la passione il carburante con il quale si agisce, tutto diventa possibile! Non facile, ma possibile. La considerazione che mi viene spontanea è, tuttavia, la seguente: in una società come l’attuale, fatta di rumore e chiasso, di luci e lustrini , dove il bagaglio culturale rischia di diventare sempre più un peso o, nella migliore delle ipotesi, un optional , ha senso darsi da fare, sacrificare il proprio tempo e, a volte, i propri affetti per realizzare qualcosa il cui obiettivo è quello di informare e formare visto che , stando anche alle statistiche, la percentuale di chi legge diminuisce sempre di più? La risposta di Pierpaolo Fadda è stata – nella lunga chiacchierata telefonica – sottintesa ma chiara, insita nel suo entusiasmo: ha senso. Ed oggi più di ieri, a sentir lui. Come dargli torto? I lettori sono una minoranza? Ma non sono state, storicamente, le minoranze a fare le più grandi rivoluzioni? Basta pensare al Risorgimento italiano – per rimanere a casa nostra-. Non sarebbe auspicabile, oggi, una sana e pacifica Rivoluzione il cui fine sia quello di investire in cultura per nutrire le menti e risvegliare le coscienze? Non è di questo che l’umanità ha oggi urgente necessità? Gramsci affermava che un Paese si distingue per quanto è capace di investire in cultura. Aveva torto? “Sonos e contos”… Il mio incontro con la rivista è avvenuto per caso. Via sms una carissima amica mi comunica che nel mensile – che ancora non conoscevo – Giuliano Marongiu parla di mio padre. Naturalmente lo acquisto e, da allora – da quel numero 4 del settembre 2007 -, è diventata una abitudine leggerla. Ciò mi consente di dire che la rivista, col passare del tempo e come tutte le cose vive, è cresciuta. E’ un piacere perfino sfogliarla. Straordinario il numero dedicato a Fabrizio De Andrè … da conservare come una reliqua. “Un numero che ho deciso di dedicare al più grande poeta contemporaneo italiano – scrive Pierpaolo Fadda – per quel suo amore senza confini per la nostra Sardegna, per il grande contributo che egli ha dato alla diffusione delle lingue minoritarie (e tra esse il sardo) perché credo che sia rimasto nei nostri cuori, per sempre”. Prezioso, poi, il Cd, allegato al numero successivo, dal titolo “Grassias a Deus”: diciassette brani suonati e cantati dai più grandi artisti sardi (da Piero Marras ad Enzo Favata, dai Janas ai Cordas e Cannas); disco che è nato con finalità benefiche , in quanto parte del ricavato è andato – e andrà – all’ospedale Gaslini di Genova. Molto interessanti, nel ricco numero ancora in edicola, due interviste: quella di Giuliano Marongiu ad Alessandro Catte e quella di Michela Murgia al pluripremiato scrittore cagliaritano Francesco Abate. Ma non solo … Nelle pagine dedicate alla “Letteratura” è altresì interessante leggere gli articoli di P. Fadda che raccontano, attraverso un dialogo con gli autori, due libri in uscita: “Fabrizio De Andrè” di Silvia Sanna e “Sardinia Jazz” di Claudio Loi. Ma ciò che è rende speciale questa rivista è la scelta culturalmente azzeccata di dar voce ai nuovi gruppi musicali sardi, ai cantanti emergenti, ai tanti personaggi meno conosciuti ma non per questo meno importanti. “Sonos e contos” è , in sintesi, una “vetrina” particolarmente curata; una “tavola” apparecchiata con gusto che invita all’assaggio per poi nutrire le coscienze.
Semplicemente…GRAZIE!
Caro Massimo
grazie per la pubblicazione ,grazie alla carissima Rosalba per il bellissimo articolo ,è un inmenso onore avere una entusiasta ascoltatrice di Sardegna nel cuore come te
,è un grande onore per me avere al ascolto persone squisite come te , ed è stato un immenso piacere intervistare Pierpaolo Fadda ,avrei voluto avere un ora in più ,tanto il suo entusiasmo la sua passione i progetti che voleva raccontare che il tempo è volato in un soffio, quanto ha detto nè troppo importante quindi spero poter trascrivere tutto al più presto e spero anche venga pubblicata,
cordiali saluti un abraccio Teresa Fantasia
Ciao a tutti. Ho letto nell’articolo che ciò che rende speciale questa rivista è la scelta culturalmente azzeccata di dar voce ai nuovi gruppi musicali sardi, ai cantanti emergenti, ai tanti personaggi meno conosciuti ma non per questo meno importanti.
Pubblico questo commento per fare un esempio. La rivista darà voce a tanti personaggi meno conosciuti ma non per questo meno importanti. Come la nonnina di Arzana, per esempio:
http://www.hanto.it/tzia_raffaela_arzana.htm
Ciao.