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Alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, nell’inchiesta romana per corruzione, il presidente della Sardegna si è affidato ad un commento rilasciato al quotidiano cagliaritano L’Unione Sarda. “Gli atti dicono che la mia Giunta non si è mai piegata alle speculazioni – ha detto ancora Cappellacci – e l’incontro con Flavio Carboni che mi sarebbe stato contestato è avvenuto in un’occasione ufficiale alla quale erano presenti anche magistrati”. Cappellacci sarebbe presente in diverse intercettazioni telefoniche. “Aspetto tranquillo e fiducioso nel lavoro della magistratura di conoscere i fatti e le circostanze oggetto di indagine. Sarò giudicato sui fatti. – ha detto Cappellacci – Emergerà con tutta evidenza la correttezza, la trasparenza e il rigore del lavoro della Giunta”. Intanto i magistrati della procura di Roma hanno sequestrato dei documenti negli uffici della Regione Sardegna nell’ambito delle indagini sugli appalti per gli impianti dell’energia eolica nell’isola. Le carte riguardano sia i dettagli del progetto eolico sia le modalità della nomina di Ignazio Ferraris nel 2009 a direttore generale dell’Arpas, l’azienda regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna. Una nomina che compete alla Giunta regionale. L’inchiesta, che vedrebbe coinvolti anche altri politici, è volta a far luce su concessioni e licenze per l’istallazione di parchi eolici con pagamenti da parte di ditte interessate di capitali transitati sui conti del Credito Cooperativo Fiorentino.