di Cristoforo Puddu
Con gli inizi anni ’80, superato il genuino e vitale stadio della narrativa popolare delineata dai contos de foghile, nella prosa letteraria in lingua sarda iniziarono ad affermarsi autori che, in un diffuso clima d’interesse e rivalutazione della limba (in Consiglio Regionale giacevano allora diverse proposte e l’iniziativa popolare del 1978 a tutela della lingua, della cultura e civiltà del popolo sardo), si dedicano alla forma composita del romanzo con la rappresentazione ideale di sentimenti-radice. Dietro lo stimolo della scrittura promosso dal premio “Ozieri”, ma principalmente per il contributo specifico esercitato dal premio “Casteddu de Sa Fae” di Posada, ideato dal pittore Mauro Deledda, compaiono così le pubblicazioni di romanzi che attivano un processo costruttivo di valorizzazione dell’identità locale. Le prime significative opere sono quelle di Larentu Pusceddu (S’arvore de sos tzinesos), Michelangelo Pira (Sos sinnos) e Benvenuto Lobina (Po cantu Biddanoa), risultati i naturali apripista per i successivi lavori in prosa, nelle diverse varietà linguistiche dell’Isola, di Piero Canu, Francesco Carlini, Antonio Cossu, Giovanni Piga, Gianfranco Pintore, Mario Puddu, Salvator Angelo Spano, Giuseppe Tirotto e tanti altri. E proprio Larentu Pusceddu, dirigente sindacale con diploma di perito agrario, ritorna ora con la proposta del romanzo Dona Mallena, opera premiata nell’edizione 2006 del concorso letterario posadino, a riconferma di un autore che negli anni aveva già pubblicato anche i romanzi Mastru Taras, Su belu de sa bonaura, i racconti per l’infanzia Pipinidas e iscazas e, come cantautore, un LP titolato Dae s’umbra de s’istoria. Ma veniamo alla sintesi della narrazione che inizia con l’arrivo, nelle zone interne dell’Isola, del garibaldino Alfredo Bruni e del gallurese Salvatore Cuguti per un giro pre-elettorale a favore della candidatura a deputato del Generale. Il viaggio disegna un mondo in bilico tra passato e futuro, dove la nascente unità statale non è ancora recepita, e svela la condizione di contadini, servi pastori, l’assalto alla natura (taglio dei boschi per il legname necessario alle linee ferroviarie) e le coltivazioni flagellate dalle cavallette. Alfredo -portatore di frammenti di storia e di memorie dell’epopea risorgimentale- nell’incontrare Mallena, figlia di un ricco proprietario di Oros, scopre e capisce la motivazione inconscia che lo ha spinto in Sardegna al seguito di Garibaldi. La narrazione si arricchisce di una delicata storia d’amore, con un linguaggio che varca spesso il versante poetico, ma anche di violenza ed omicidi coronati in un processo indiziario dove vita e personaggi s’intrecciano. La collana “paberiles” di Condaghes, che nel mondo editoriale sardo si è ricavato una nicchia molto apprezzata, ha raggiunto ormai il numero di trenta pubblicazioni in prosa: un vero patrimonio per la biblioteca in limba che, oltre alle opere originali di autori sardi, propone anche le traduzioni di opere internazionali come quelle di Orwell, Emingway, Conrad, Timmermans e Garcia Marquez. (Dona Mallena di Pusceddu, Condaghes, Cagliari, euro 8,00).