ricerca redazionale
Gli italiani hanno viaggiato di meno nel 2009 e gli alloggi più utilizzati sono le abitazioni di parenti e amici. Lo rivela un’indagine dell’Istat. In flessione le vacanze brevi mentre restano «stabili» i viaggi all’estero. La quota maggiore di viaggi si concentra in estate e la Sardegna si rivela una delle mete preferite per le vacanze al mare. Il fatto che sia diminuito il numero dei viaggi è visto dall’Istat come un segno della crisi. L’indagine compiuta dall’istituto centrale di statistiche fornisce un quadro completo della domanda turistica nazionale; si basa su un campione vastissimo di famiglie, (quattordicimila corrispondenti a circa trentaseimila persone), e oltre a dare la situazione dell’anno passato delinea le tendenze del turismo. Nel 2009 i viaggi con pernottamento effettuati nelle diverse regioni sono stati 113 milioni e 46 mila con una diminuzione del numero dei viaggi pari all’otto per cento. La flessione è dovuta al consistente calo delle vacanze brevi (-11,6%) mentre i viaggi comprendenti almeno quattro notti si mantengono stabili. Rispetto all’anno precedente l’indagine si è ridotto il numero di persone che vanno in vacanza in media in un trimestre soprattutto nel Mezzogiorno, appunto dove la crisi è più forte. In particolare diminuiscono i viaggi di vacanza con l’obiettivo di far visita a parenti o amici (-19,3) soprattutto se effettuato in occasione di qualche ponte festivo (-24,4%). Tra i punti fermi restano le tipologie delle vacanze: per il riposo, il piacere e lo svago il 44,2% degli italiani sceglie il mare e solo il 20,7% una vacanza in montagna; le visite a città o località d’arte rappresentano l’undici per cento, i soggiorni trascorsi in campagna o in collina il 7,1%. Tra le vacanze lunghe continuano ad avere maggiore incidenza i soggiorni di durata compresa tra le quattro notti e una settimana (57%) rispetto a quelli ancora più lunghi. La complessiva diminuzione dei movimenti turistici con pernottamento si concentra nel trimestre invernale (gennaio-marzo) e in quello autunnale (ottobre-dicembre). Nei trimestri centrali dell’anno si osserva, invece, una relativa stabilità. È l’estate la stagione in cui si concentra il maggior numero di viaggi: tra luglio e settembre del 2009, la Sardegna è stata per l’Istat la quarta meta in Italia con il 7,4%, dopo Toscana (10,9% dei viaggi dello stesso tipo), Emilia (10%) e Puglia (9,8%). Dietro la Sardegna Sicilia (7,1%), Calabria (6,7%) e Veneto (6,2%). Considerato l’intero arco dell’anno, però, la Sardegna scivola nella graduatoria abbandonando le prime posizioni. È un male cronico, quello della stagionalità, un problema da sempre al centro dell’agenda politica. Nel totale dei viaggi prevalgono Lazio (10,3%), Emilia (9,7), Toscana (8,9), Lombardia (8,8), Veneto (6,9) Trentino (6,5), Sicilia (6,4). Da segnalare che il Lazio prevale nei viaggi brevi (da una a tre notti) e in quelli di lavoro (19,1); la Toscana e l’Emilia si distinguono per le vacanze da quattro o più notti. Tra quelli effettuati all’estero, l’80,7% dei viaggi ha come destinazione una meta europea per tutti i tipi di vacanza. Tra i Paesi maggiormente visitati dagli italiani Francia (17,8%), Spagna (13,3), Germania (8,2). Tra le nuove mete si segnalano anche la Croazia (7,4%) e la Grecia (5,5%). Fuori dall’Europa, Stati Uniti ed Egitto sono i Paesi più frequentati rispettivamente con il quattro e il tre per cento dei viaggi. Il principale mezzo di trasporto resta l’auto, utilizzata nel 65,7% dei viaggi mentre l’aereo e il treno sono stati adoperati per il 15,7 e l’8,3%; in particolare l’auto è più utilizzata per i viaggi di vacanza mentre aereo e treno sono preferiti per i viaggi di lavoro. L’Istat afferma che si è ridotta la quota di quanti si spostano da una regione all’altra. Viaggiano di più i giovani: 63 bambini su 100 effettuano una vacanza. I ragazzi? Sempre di più scelgono un viaggio all’estero.
Alleluja Alleluja
E pianghende toccaiat anzi cosa cun sa canna
Su braccone, s’istipide, sa janna
Ca Christos fit resuscitende
Sas campanas a festa sonende
Dae sa minore e sa pius manna
Et deo minoredda no ischia
Custas cosas no las cumprendia