di Cristoforo Puddu
La poesia come terapia per contrastare, combattere e sconfiggere L’ORCA della depressione ed il delicato equilibrio psicologico e fisico con i suoi contraccolpi, è l’introspettiva raccolta lirica di Lucia Sanna. La reattiva strategia dell’ipovedente originaria di Bitti -con un passato da sindacalista Cisl ed ostetrica e caposala al Policlinico “San Matteo” di Pavia, interrotto nel 1983 dalla retinite pigmentosa- è di adattamento e superamento della malattia genetica (che interessa la membrana di rivestimento del globo oculare, e procura una perdita progressiva di visione notturna e la riduzione del campo visivo periferico) attraverso la ricerca di una sintonia di rapporti e di dialogo. Le istintive composizioni d’occasione, con la puntuale dedica, sono principalmente dei messaggi di gratitudine per familiari, amici, operatori del volontariato e religiosi. Nella silloge L’ORCA, Lucia rievoca eventi che appartengono alla sua memoria di emigrata, tratteggia svariate figure conosciute nel settore politico, sanitario e professionale di Pavia. Nella semplicità lirica della poetessa, i cui proventi della vendita della pubblicazione sono destinati a svariate Onlus, si rispecchiano sentimenti di grande intensità e la forza caratteriale determinata dall’orgoglio e dell’autostima. Commentare dei componimenti poetici è un’operazione soggettiva -condizionata dal dover dare indicazioni agli eventuali fruitori dell’opera- ma sono certo di non essere fuorviante se ne sottolineo una velata malinconia che sfocia e si ravviva nel fuoco della passione incondizionata verso la vita. Vita proiettata e intesa nel diretto ed emozionante rapporto umano. L’emigrata sarda, residente a Pavia, è autrice di due altri libri titolati rispettivamente L’HANDICAP UCCIDE L’AMORE? e ANCHE CON L’HANDICAP SI FA POESIA.