di Paolo Pulina
Nel pomeriggio del 6 novembre, presso la sala consiliare del Comune di Ploaghe, è stato consegnato il "Candeliere Ploaghese" 2009 al prof. Manlio Brigaglia, storico, giornalista, infaticabile "facitore di libri" e promotore della cultura della Sardegna. Dopo i saluti del sindaco Francesco Baule, la relazione di Brigaglia sulla storia dei candelieri di Ploaghe intrecciata alla storia del paese ha innescato uno stimolante dibattito nel quale sono intervenuti Andrea Pintus, Carlo Patatu e Tore Patatu. Quest’ultimo ha letto la lettera inviata agli organizzatori del Premio dal ploaghese Paolo Pulina, al quale il riconoscimento del "Candeliere Ploaghese" è stato conferito per l’anno 2006. Pubblichiamo qui di seguito il testo del messaggio di Pulina.
Il "Candeliere Ploaghese" è stato ideato dal "Comitato Canto Sardo ‘Antonio Desole’" di Ploaghe, presieduto dallo scrittore e organizzatore culturale Tore Patatu, come un riconoscimento a personalità sarde che hanno tenuto alto il nome della Sardegna fuori dell’isola. Ecco quindi l’albo d’oro dei premiati fino ad oggi: il regista Salvatore Mereu, i calciatori Gigi Riva e Gianfranco Zola, la Fondazione "Maria Carta" di Siligo, la parlamentare europea Giovanna Corda, e il sottoscritto ploaghese (emigrato a Pavia) per la sua attività come giornalista pubblicista e come dirigente nazionale della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI). Nel mio caso il prestigioso e gradito riconoscimento ha voluto anche mettere in evidenza – io credo – il lavoro di ricerca, svolto lontano dal paese natale, proprio sulla storia e sui personaggi di Ploaghe. Certamente gli altri miei colleghi di premio Gigi Riva, Zola, la Fondazione "Maria Carta", Giovanna Corda non si sono occupati di Ploaghe ma già Salvatore Mereu ha a che fare con Ploaghe perché ha trasposto in un cortometraggio dal titolo "Prima della fucilazione" (1997), quando era allievo regista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, le riflessioni del penalista e politico Salvatore Mannironi contenute nelle sue "Lettere a Fannìa" (la futura moglie Stefania Satta originaria di Ploaghe), dove si parla della condanna a morte del bandito Antonio Pintore, accusato di avere ucciso una bambina dopo averla sequestrata. Ma veniamo al premiato di oggi, il prof. Manlio Brigaglia, che ha cominciato a conoscere Ploaghe fin da quando era studente liceale e che ha continuato a frequentare negli anni il paese per conferenze che hanno entusiasmato diverse generazioni di uditori ploaghesi. Il prof. Brigaglia ha scritto e continua a scrivere moltissimo, tutti i giorni. Anche la storia e i personaggi di Ploaghe, a cominciare naturalmente da Giovanni Spano, sono stati argomenti non episodici dei suoi interessi di studioso. Ora, come dicevo, consideriamo che io abbia meritato un quid del "Candeliere Ploaghese" che mi è stato assegnato per aver approfondito, anche lontano da Ploaghe, la ricerca su vicende della storia e delle personalità ploaghesi. Ebbene, gli indizi di base li ho avuti proprio dal non ploaghese ma totu sardu prof. Brigaglia, fin dal tempo del Liceo "Azuni" quando mi ha incoraggiato, nell’estate del 1966, a coltivare il campo della ricerca sulla poesia, improvvisata e no, in limba, lasciando perdere la zappa che usavo nella vigna di "Codinatu". Così ho potuto fare una lunga intervista al poeta improvvisatore Giommaria Pulina, "Ranzolu". Essendo nato in via Antonio Fais non avevo bisogno di essere invitato a studiare questa illustrissima figura di matematico e di ingegnere che ha operato anche fuori della Sardegna. Però è stato il prof. Brigaglia che mi ha parlato per primo di Giovanni Maria Lei-Spano, di Maurizio Garino, degli avieri ploaghesi trucidati dai nazisti a Sutri, del ploaghese Gigi Rizzi deportato nei lager nazisti. Insomma, se a me avete dato un "Candeliere Ploaghese", il prof. Brigaglia ne merita uno alla seconda potenza: quindi o due candelieri o un candeliere doppio rispetto a quello che ha avuto il sottoscritto, al quale il prof. Brigaglia ha indicato alcune piste di ricerca sulle vicende e sulle glorie della comunità ploaghese.