di Pier Francesco Maguledda
Oh Sandalia
Spera di sole, abbagliante ed implacabile.
Sabbia umida, graffiante ed inalterabile.
Macchia vegetale, profumata ed intoccabile.
Canto di cicale, cadenzato ed interminabile.
Terra natia, silenziosa e selvatica, dono di Dio.
Terra mia, ospitale e granitica, caduta nell’oblio.
Dimora di genti fiere ed obbedienti, calpestate nell’orgoglio e nei propri sentimenti.
Ricovero di Re, Regine e cortigiani, padroni incontrastati, agnostici e villani.
Eppur madre di illustri Presidenti, premiati Letterati, Antonio, Francesco e Grazia i più famosi ed apprezzati.
Anche l’Eroe si riposò, tra le tua acque frizzanti e cristalline, fino a morir nella sua casa tra le coste smeraldine.
Fabrizio si innamorò della Gallura, soffrì in silenzio e non ebbe paura.
Guardò gli uomini in viso e gli tese la mano, poi scrisse una canzone donandogli il perdono.
Oh Sandalia!
Non piangere dolente.
Dacci coraggio e volontà.
Unita e laboriosa,questa è la tua gente.
Salute, pazienza e verità.