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Uno dei sei parà morti nell’attentato di Kabul è sardo. Matteo Mureddu era in forza alla Folgore. Il comandante del comando militare autonomo della Sardegna, Sandro Santroni, ha portato personalmente la notizia ai familiari del giovane a Solarussa, nell’oristanese. Il giovane, figlio di un allevatore di pecore, Augusto Mureddu, e di una casalinga, Greca, ha un fratello di dieci anni più grande, Stefano, anche lui un parà della Folgore nel reparto di stanza a Pisa, e una sorella, Cinzia, sposata con un operaio edile e un figlio neonato. Il padre e la madre del giovane paracadutista sardo erano in apprensione fin da quando radio e televisioni avevano dato la prima notizia. La famiglia si è chiusa nel dolore e mentre cominciano ad arrivare le prime troupe televisive ed i giornalisti, intorno alla famiglia Mureddu si è steso un cordone di affetto e protezione dell’intera comunità di Solarussa. Nel piccolo paese nessuno riesce a crederci: "siamo tutti scossi", dice al telefono il sindaco Antonangela Secchi, spiegando che Solarussa conta appena 2500 abitanti. "Ci conosciamo tutti, tutti conosciamo la famiglia Mureddu e Matteo era conosciutissimo, tornava spesso in paese". "E’ un gravissimo lutto che ha colpito la nostra comunità, è difficile da accettare che un ragazzo di 26 anni muoia in una missione di pace". Il caporalmaggiore Matteo Mureddu era stato l’ultima volta a Solarussa nel maggio scorso, per salutare i genitori e gli altri familiari, prima di partire in missione per l’Afghanistan. In famiglia tutti aspettavano la sua telefonata per gli auguri alla sorella Cinzia che proprio domani, 18 settembre, compieva gli anni. C’è un altro giovane dell’Oristanese, un militare di Riola Sardo, fra i quattro soldati italiani rimasti feriti nell’attentato di Kabul, A quanto si è appreso il militare è stato sottoposto ad accertamenti medici, ma le sue condizioni di salute non destano preoccupazione. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, si è unito al lutto della famiglia Mureddu e ha commentato la notizia: "Il ‘Bollettino del dolore’ che ha scandito le ore di questa tragica mattinata ha assunto i contorni della rabbia quando purtroppo è giunta la notizia che tra i sei militari della Folgore uccisi a Kabul c’era anche un giovane sardo, il caporal maggiore Matteo Mureddu". "Le prime indiscrezioni dopo l’insensato – non troviamo altri termini per definirlo – attentato parlavano di un possibile giovane sardo tra le vittime, ma abbiamo sperato, dal profondo del cuore, che non arrivasse mai la conferma. Invece, e per l’ennesima volta, siamo costretti a diventare testimoni e partecipi di una tragedia che ci coinvolge tutti. Il sacrificio estremo di Matteo Mureddu, figlio di un pastore, figura che personifica, al di là della retorica e dei luoghi comuni, i grandi e perenni valori della tradizione, della famiglia e del lavoro della nostra comunità, deve tradursi in un impegno quotidiano, ciascuno per il suo ruolo, a rafforzare l’impegno e l’azione per consolidare i valori della convivenza e della fratellanza tra i popoli". Cordoglio per la morte del giovane militare sardo è stato espresso anche dalla presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo. "Sono sgomenta per la violenza e la furia cieca con cui si è deciso di colpire i nostri militari che hanno scelto come missione di rappresentare il proprio Paese, la libertà degli altri popoli e la pace.