PROFESSIONE PASTORE: LA CONCLUSIONE DEL CORSO ORGANIZZATO A PERUGIA DALL’ASSOCIAZIONE ‘SHARDANA’

Si è concluso in Umbria, organizzato dall’Associazione Culturale Sarda Shardana di Perugia e finanziato dalla Regione Sardegna, il corso di formazione “Professione Pastore” (in lingua sarda “Su Travallu ‘e su Pastore) . Lo scorso mercoledì 10 luglio presso la scuola di Formazione professionale .form di Foligno, partner del progetto, si sono svolti gli esami finali del corso con un risultato pienamente positivo per tutti i partecipanti che grazie a questo innovativo percorso formativo ottengono la qualificazione professionale come addetto zootecnico.

Un corso molto importante ed innovativo sia per gli argomenti e le unità formative che lo hanno caratterizzato e che vanno dalla gestione delle risorse umane, alla riproduzione e cura degli animali, dai macchinari ed attrezzature negli allevamenti fino alle normative sul lavoro, sull’ambiente e in materia di sicurezza, sia per l’alta prevalenza di donne che hanno partecipato al corso, cinque su sei allievi; come a testimoniare una evoluzione di questa professione vista e raccontata tradizionalmente al maschile, che vede invece nel ruolo delle donne una componente fondamentale per quanto riguarda la gestione e il controllo di molti aspetti e processi di questo tipo d’impresa per molti aspetti particolare.

Mariacarola Demuro, Elena Massaiu, Martina Massaiu, Piera Massaiu, Antonella Pala e Giuseppe Mereu hanno dunque completato con successo il corso costituito da un totale di ben 212 ore di lezione, di cui 32 ore effettuate presso tre primarie aziende agricole umbre, anche queste condotte da imprenditori di origine sarda: l’Azienda Agraria Solana di Peter Virdis, Su Nuraghe dell’Azienda Agricola Demuro – Manca e l’Azienda Agricola Giovanni Battista Mesina.

Oltre al successo personale degli allievi e delle aziende coinvolte, grande soddisfazione per l’esito positivo del corso è stato espressa dalla Presidente dell’Associazione Shardana, Nicoletta Menneas, da Matteo Musio uno dei principali artefici dell’organizzazione del corso e da tutto il direttivo dell’associazione dei sardi in Umbria costituitasi nel 2016 e che dal 2021 aderisce alla F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia). L’associazione nel 2023, lo ricordiamo è risultata vincitrice di un bando della Regione Autonoma della Sardegna per la presentazione di “Progetti per la valorizzazione degli emigrati, con particolare riferimento ai giovani e alle donne”.

La scelta di questo innovativo corso di formazione intendeva raggiungere lo scopo di fornire agli emigrati sardi in Umbria conoscenze e competenze che, sia da un punto di vista professionale che da un punto di vista imprenditoriale, fossero in grado di offrire ai partecipanti una possibile opportunità e/o evoluzione occupazionale.

Il fatto quindi di essere riusciti ad organizzare e portare a compimento il corso, con una tale partecipazione ed un successo confermato anche nella fase finale delle attestazioni, è, riteniamo, un motivo di orgoglio non solo per l’associazione ma per tutto il movimento e la vasta comunità dei sardi che sono emigrati in Umbria e che lavorano e vivono appieno e da protagonisti all’interno dei vari contesti economici e sociali in questa regione, cuore verde d’Italia, regione che li ha saputi accogliere fin dai primi anni ’60, allorquando arrivarono in Umbria le prime famiglie di immigrati sardi.

Di ottimo livello anche i dodici fra docenti e professionisti che hanno svolto e portato a temine ben dieci Unità Formative di Competenza, sia teoriche che pratiche ed in modalità tali da favorire l’apprendimento, come l’ausilio delle registrazioni video delle lezioni ed i moduli online per esercitazioni e verifiche, alcune preliminari alle diverse visite in azienda, “sul campo” come si suole dire, che il corso, come detto, prevedeva.

Un successo per tutti che ci auguriamo possa costituire il preludio per nuove esperienze di formazione e non solo, nell’ambito del mondo agropastorale in Umbria o in altre regioni d’Italia. Con un’attenzione particolare per questa professione del Pastore, che è giusto e normale che muti nel tempo e che si evolva ma che, appunto, non deve scomparire ma anzi dev’essere maggiormente sostenuta perché portatrice, a nostro modo di vedere, di valori, di una cultura e di una economia sana e sostenibile che a noi piace. Ed è per questo che dobbiamo cercare tutti quanti di far avvicinare sempre più giovani alla nobile professione del pastore.

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