SABRINA UCCHEDDU E IL CD “LIMBAS, ANTIGAS, REJNAS”: UNA PROPOSTA ARTISTICA PER I CIRCOLI DEGLI EMIGRATI SARDI IN EUROPA

Ho “scoperto” che Sabrina Uccheddu, oltre a seguire con competenza il “Centro riabilitativo di fisioterapia” di Sanluri, e altre attività sul territorio, è stata sempre attivissima in campo artistico. Le sue caratteristiche più belle? Ha un entusiasmo così forte e una volontà di ferro che la porta ad affrontare le sfide con una determinazione quasi disarmante per una donna impegnata contemporaneamente su fronti operativi diversi. Sto scrivendo di una donna eclettica e instancabile che non ha mai trascurato di curare, oltre al lavoro professionale che la contraddistingue, le sue passioni artistiche e il modo di affrontare la vita, con coraggio, studio e dinamicità.

L’intervista è finalizzata esclusivamente a mettere in evidenza la componente artistica poiché Sabrina, ha condensato il suo impegno pluriennale in un CD dal titolo” Limbas, Antigas, Rejnas. Un lavoro assai importante anche per assecondare la diffusione della lingua sarda per i riflessi che ha sul suo popolo e sulla vita delle persone che arrivano in Sardegna per stabilirvisi. «Il CD “Limbas Antigas Rejnas, nasce dal connubio tra folk e latino liscio, i generi preferiti dalla popolazione che unisce diverse generazioni. Prima di realizzare il CD ci ho riflettuto a lungo per focalizzare un tema che fosse punto di riferimento in Sardegna per le persone che amano ballare musica liscio e folk. Per questa ragione nel progetto ho coinvolto diversi bravi artisti e il CD in questione non è altro che la conclusione di un progetto lungo otto anni, intervallato da periodi complicati, della mia vita lavorativa. Quando si dice che “La storia è maestra di vita”. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Nel mio caso, per le tante esperienze compiute in campi diversi posso confermarlo senza essere smentita».

«Hanno partecipato al mio progetto artisti sardi e nazionali di notevole spessore. Il titolo al plurale, “Limbas”, rappresenta infatti la volontà di rendere onore a tre lingue regine, senza sminuirne nessuna, che sono appunto: lo spagnolo, l’italiano e il sardo; senza abbandonare la specificità e la ricchezza dei dialetti: dal Catalano al Campidanese, al “Passu a treese”, che racchiudono generi musicali e generazionali. Ho dedicato tanti anni di studio e di approfondimenti per arrivare a ottenere un prodotto di qualità con la speranza che questo bagaglio culturale venga apprezzato e tramandato dalle presenti e dalle nuove generazioni».

«Il mio intento, attraverso una chiave danzante, è quello di conservare, far conoscere e valorizzare la nostra lingua madre. I brani contenuti, da tempo presentati per le piazze, sagre, teatri ed eventi vari, hanno riscontrato, da sempre, l’entusiasmo della gente. Questo apprezzamento mi ha incoraggiata per andare avanti e rimanere attiva, oltre alla mia professione nel campo sanitario, sul sentiero della cultura e dello spettacolo».

«Il tour per la nuova stagione prevede anche serate nei circoli sardi europei. Le mie due lauree conseguite alla facoltà di Medicina in Fisioterapia e come Coordinamento professioni sanitarie e amministrative mi permettono di studiare nel dettaglio i miei progetti artistici e portarli a compimento».

«Cantico d’ amore chiude il CD. Il brano è stato accuratamente rivisitato e adattato; l’ho voluto dedicare ad un evento storico terribile: l’inspiegabile bombardamento di Gonnosfanadiga del febbraio 1943, da parte dell’aviazione miliare americana, che causò la morte di 120 persone e circa 350 feriti. Ci tenevo, a distanza di 81 anni da quella carneficina in pieno giorno, a fare qual cosa di mio per non dimenticare e rendere omaggio al mio paese di origini».

«Avevo iniziato a 20 anni come comparsa nel film documentario di Gianfranco Cabiddu e non mi sono più fermata. Come ho potuto ho studiato e partecipato a casting per migliorare voce e portamento. Poi ho avuto per quattro anni un contratto con un’accademia di Sanremo che ha accresciuto le mie competenze e ho vinto concorsi e partecipato a un reality in onda su Sky, intitolato Music Star».

«Oggi seguo quattro attività in campi operativi differenti e sono felice dei risultati che sto ottenendo. Sul sentiero dell’argomento di oggi ti faccio presente che sono 27 anni in campo artistico. Quando mi contattano per le questioni che riguardano le mie “professioni”, di solito, si sono già fatti un’idea, per quanto approssimativa, della serietà che troveranno nel relazionarsi con me e con i miei collaboratori. Questo accade perché, per me, è fondamentale far capire fin da subito che il duro lavoro, la chiarezza e la trasparenza sono le basi per un rapporto di fiducia con i miei interlocutori».

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *