“IN VERSU”, IL BLOG POETICO DEL GIORNALISTA E SCRITTORE LUCIANO PIRAS, QUANDO LA POESIA DIVENTA UNA SFIDA

“Scorgendo l’ombra di isole lontane, me ne immaginavo una ancora abitata da una tribù di poeti tenuti in serbo per quando, dopo il Medioevo del materialismo, l’umanità dovrà ricominciare a mettere altri valori nella propria esistenza”, scrive Tiziano Terzani nel suo “Un indovino mi disse”.

E se, quest’isola lontana – per lui che allora trascorreva gran parte della sua vita nella sua casa, alle pendici dell’Himmalaja – fosse la Sardegna?

Un’utopia? Forse.

Intanto il giornalista-scrittore Luciano Piras che – come Terzani – crede possibile una congiura di poeti, rilancia anche quest’anno, dalle pagine del suo blog, una iniziativa poetica, fatta di muscoli e sangue, le cui armi spuntate ma efficaci sono i versi.

E lo fa in un momento storico particolarmente difficile, in cui pare dominare la puzza mortale del fosforo bianco e il frastuono di armi sempre più sofisticate.

Nasce così “InVersu”, che lui ama definire una sfida poetica. E non perché si vinca qualcosa ma perché sia possibile – attraverso la poesia – scoprire e percorrere il sentiero che conduce al cuore dell’uomo…e lì rimanere per far sì che germoglino pensieri di pace. Perché di pace ha urgente necessità questa Terra martoriata, seviziata e stanca.

 E, non a caso, la parola chiave con la quale i poeti dovranno confrontarsi nei primi tre mesi, è proprio la parola “pace”.

Il primo a rispondere a questo appello poetico è Juanne Villa che, fra le altre cose, scrive:

“Sa pache de prantare/ pro ne potter messare/ cuddhos sette colores/ de su sentidu meu/ e gai dontz’umanu/ su male ache ache/ lu ortet in bonesa…”.

A lui risponde l’insegnante- poetessa Silvestra Pittalis:

“Pache cara, t’isetto, torratinne/ e lassami darcuras de ammentos/ pache cara, su munnu n’est patinne/ ca a s’anima no finin sos turmentos…”.

Altri, ne sono certa, risponderanno all’appello-sfida di Luciano Piras…e sarà un bel ritrovarsi nell’arena-blog dell’insurrezione dell’anima.

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6 commenti

  1. Grazie Rosalba Satta Grazie TOTTUS IN PARI… mi avete fatto un regalo enorme 🙏

  2. Grazie Rosalba per questo tuo articolo che riprende l’instancabile impegno culturale che Luciano porta avanti praticamente da sempre essendo lui stesso poeta. Ho risposto immediatamente a questa ennesima iniziativa, così come per tutte quelle che Luciano propone, perché ritengo indispensabile alimentare quel sentimento di pace che oggi, ancora più di ieri, dobbiamo risvegliare per diffonderlo più convintamente e la poesia in qualsiasi lingua del mondo venga scritta e un’ottima forma veicolante per raggiungere più velocemente i cuori più aridi.

    • Un bell’ articolo meritato per Luciano Pigliaru, amante della poesia e all’occorrenza lui stesso poeta, anche se non mostra.
      Con l’augurio che questo percorso poetico trovi il meritato approdo e riconoscenza al suo autore e a quanti credono in lui.

  3. Vittorio Loche

    Mundu

    O mundu, ses naschidu silenziosu,
    girende in sa lughe e s’oscuru,
    liberu, in paghe, e manc’unu muru,
    ch’in sa natura, tue armoniosu.

    Arrivat s’omine invidiosu,
    e bocchidi su frade a visu duru,
    non b’at pius paghe, ne logu siguru,
    cuminzant sas gherras, finit su gosu.

    Dae tando paghe andas chirchende
    e mai nd’as tentu, e sempere peus
    caru mundu, s’omine t’est trattende.

    Ma in custu mundu it’est chi chereus,
    sas pagas dies chi passamus vivende
    semus bocchinde in numene e Deus.

    E Deus mudu semper pius lontanu,
    est lassende solu, onzi cristianu.

  4. Vittorio Loche

    Saludos

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