IL PRIMO ‘GRAN MAESTRO’ SARDO DELLA STORIA: IL VENTENNE ORISTANESE FRANCESCO SONIS, ASSO NEGLI SCACCHI

Francesco Sonis

di ANTONIO CHIGHINI

La World Junior Chess Championship, torneo mondiale under 20 di scacchi. È stato definito, dagli amanti degli scacchi, l’evento più importante mai ospitato nell’Isola.

Tanti i giovani presenti, provenienti da 55 paesi, alla ricerca del titolo iridato: 120 ragazzi per la sezione Open, il lustro di ben 13 Gran Maestri (il titolo più prestigioso) e 66 concorrenti per la sezione femminile. Nella specialissima lista dei partecipanti, anche il Gran Maestro russo Andrey Esipenko, giocatore di primissima fascia, famoso per aver sconfitto il campione del mondo Magnus Carlsen al torneo Tata Steel di Wiij aan Zee in Olanda nel 2021.

Ma il giocatore che ha riempito d’orgoglio la Sardegna, il più in alto a rappresentare l’Italia, è stato il nostro Francesco Sonis, oristanese, 20 anni compiuti ad aprile. Seppur giovanissimo, è diventato il primo Gran Maestro sardo della storia, e quinto di sempre in Italia. Attualmente è al terzo gradino del ranking nazionale, dietro solamente a Vocaturo e Moroni. Per l’oristanese le prestazioni al torneo mondiale sono state senza precedenti. Ha chiuso a pari merito sul podio, con l’azero Gadimbayli, l’ungherese Kozak e il georgiano Kachavara: quarto solo per un criterio particolare del regolamento. Sonis ha vinto 5 partite, ne ha pareggiate sei, restando imbattuto. Ha guadagnato i 15 punti, quelli validi, cioè, per il ranking ufficiale della federazione mondiale. L’abbiamo incontrato durante la Championship, per rivolgergli qualche domanda.

Da un anno, accanto al tuo nome, anziché Maestro Internazionale si legge Gran Maestro: cosa è cambiato effettivamente? Ho notato personalmente pochi cambiamenti. Gli avversari, generalmente quelli meno forti, sono più intimoriti e cercano di rifugiarsi nel pareggio, mentre i più forti si prendono qualche rischio in più cercando di vincere a tutti i costi.

Puoi raccontarci qualcosa sul torneo appena concluso? Ho disputato una bella partita contro Esipenko, anche se ero molto emozionato perché lui è uno dei miei giocatori preferiti. La partita è iniziata con una Semi-slava, in cui lui è uscito subito dalla teoria. La patta credo convenisse di più a me, quindi non mi posso lamentare. Sono molto contento anche della partita del venerdì pomeriggio, quando ci sono stati due zugzwang, una parola tedesca che sta per obbligato a muovere. Si tratta di un particolare momento, molto raro, in cui il giocatore avversario è in una situazione dove qualsiasi mossa che fa, perde e vorrebbe quasi chiedere di passare la mossa, ma naturalmente non può. Ti rende sempre orgoglioso quando capita in una partita, ancora di più se capita per due volte.

Invece quale la tua partita preferita e quale la più importante? La preferita, è quella dell’ultimo turno. L’avversario è andato per una difesa di Re indiana, e lui è stato costretto a sacrificare due pedoni per evitare la sconfitta nel mediogioco ed è andata bene per fortuna. Invece la più importante quella con il Tedesco Svane alla terza scacchiera, in cui sono riuscito a vincere con il nero, che avendo una mossa in meno è svantaggiato. Sono riuscito a portare subito il mio avversario in una posizione in cui lui non aveva tantissima esperienza, e da lì sono riuscito a vincere.

È più corretto dire che sei arrivato primo a parimerito con gli altri quattro o che sei arrivato quarto? Onestamente cambia poco, il criterio utilizzato è basato sui punti che hanno gli avversari nel momento in cui li hai battuti, alcune volte va bene, altre va male.

Ti aspettavi di finire imbattuto? senti di avere preferito la solidità delle giocate, all’aggressività degli attacchi? Dipende: alcune partite le ho pareggiate, mentre ero in svantaggio in alcune posizioni, quindi la patta era un risultato più che sufficiente. In generale sono stato leggermente meno aggressivo, perché all’ultimo torneo avevo perso due partite e volevo rimediare.

Ultima domanda, tutti questi traguardi, in che modo si conciliano, con la vita di un ragazzo di 20 anni: riesci a gestire tutto il resto, al di fuori del mondo scacchistico? Sta andando molto bene, attualmente frequento la Facoltà di ingegneria informatica a Cagliari e nel tempo libero sono a Oristano, con le amicizie e le relazioni di sempre.

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