CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SARDE IN SVIZZERA: LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

nella foto, l'autore della relazione


di Antonio Mura

Son passati 7 anni dal precedente Congresso tenutosi a Lucerna e sono trascorsi 4 anni da quando sono stato eletto Presidente, dopo che era rimasta vacante nel gennaio 2013 ,  la carica di presidente della Federazione.  In apertura dei lavori, sono chiamato a fornire alcune linee informative attorno alle numerose iniziative portate avanti in questo arco di tempo. Sono passati 7 anni, dicevo, ma sembrano almeno il doppio. Si consideri solo quanto vasti e profondi sono stati i mutamenti del quadro internazionale, mutamenti che riguardano soprattutto i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo producendo ondate migratorie di portata epocale. Ma abbiamo anche attraversato (e non ne siamo ancora venuti fuori) una crisi economica socialmente destabilizzante, crisi che ha prodotto incertezza, disoccupazione, disorientamento. Tutto ciò si è tradotto in una forte ripresa della emigrazione italiana in generale e sarda in particolare, verso altri paesi europei (Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra) che ha messo a dura prova l’attività di Circoli e Federazioni. Proprio all’interno di questo scenario sempre più problematico, la nostra Federazione ha mantenuto fede a tutti gli impegni istituzionali, che è quella di rappresentare, far conoscere e far amare la nostra Sardegna e non solo fra i Cantoni elvetici. L’agenda delle iniziative è davvero fitta e serve a dare la misura del nostro impegno.
Considerazioni di carattere generale

Questa Federazione negli ultimi anni ha rivolto il suo operato in favore della comunità sarda residente in Svizzera nonché di quella ospitante. I sardi in Svizzera si stimano in un numero non inferiore ai 40’000 con seconde e terze generazioni comprese, anche se solo una minima parte di essi aderiscono e partecipano regolarmente alla vita dei Circoli. Le nostre attività hanno lo scopo di attirare e coinvolgere soprattutto le prime e nuove generazioni con proposte e realizzazioni che escano dagli schemi abituali e che incontrino le loro attese, senza dimenticare i soci assidui, che con la loro presenza e il loro sostegno danno valore al nostro operato. Il nostro operare si prefigge anche di rinforzare il patrimonio di conoscenze, rapporti e relazioni che i Circoli Federati hanno saputo costruire in oltre 50 anni di attività e di volontariato. Voglio cogliere questa importante assise nazionale per esprimere un ringraziamento particolare e per congratularmi con i Circoli storici di Losanna e di Zurigo che quest’anno festeggiano il cinquantesimo anniversario, mezzo secolo di impegno e di promozione della storia e della cultura della Sardegna. Naturalmente, anche promuovere la Sardegna presso la popolazione locale, permettendo quindi ricadute anche in termini economici per la nostra Isola, è uno degli scopi primari della nostra organizzazione. Per riassumere in breve, il nostro operato ruota fondamentalmente attorno a questi 4 poli:

–       la promozione dell’identità e della cultura della Sardegna

–       la promozione dell’immagine e dei prodotti della Sardegna

–       la promozione dei valori di solidarietà e condivisione tra i sardi residenti fuori dalla Sardegna

–       relazioni e rapporti con il paese ospitante

Pur con i contributi regionali ridotti al minimo della sopravvivenza, abbiamo ugualmente fatto del nostro meglio per continuare a garantire, per le attività realizzate e in generale per l’intera gestione di coordinamento e di attività della Federazione, elevati standard organizzativi e professionali, utilizzando sedi all’altezza dell’immagine della Sardegna. I Circoli aderenti a questa Federazione sono da sempre i primi promotori, seppur in misura assai diversa tra loro, del “prodotto Sardegna”. Tale differenza dipende oltre che dalle diverse competenze organizzative e manageriali dei gruppi dirigenti, anche dalle comunità ospitanti e dalle loro molteplici esigenze che comunque ogni Circolo cerca di soddisfare nello specifico.  Chiaramente una “piazza” internazionale come quella di Zurigo non può essere paragonata a quella pur molto importante della città di Lucerna. Stesso discorso vale anche per città importanti come Ginevra e Losanna che non possono essere paragonate a Goldach o a Winterthur. La Federazione anche nel 2016 si è adoperata con successo per intrattenere e sviluppare ulteriormente il network di conoscenze e contatti , non solo con la nostra Regione Sardegna , ma anche con le Autorità locali, Istituzioni sociali, Consolati, COMITES, CGIE, Camere di Commercio, Sindacati, Istituti di Lingua e Cultura, Associazioni italiane e svizzere, Università, nonché, al fine di promuovere l’interazione tra queste realtà e ottimizzare, qualora ce ne fosse bisogno, l’integrazione nel tessuto locale della comunità sarda in loco.  La partecipazione di entrambe le comunità (sarda e locale) che si continua a riscontrare con le nostre iniziative stanno a confermare che riusciamo ad attirare il “pubblico” che ci interessa. Abbiamo rispettato appieno l’articolo 11 della Legge Regionale 7/91 ed il Programma Annuale e Triennale per l’Emigrazione 2016:

Coordinando le attività dei Circoli sul territorio elvetico.

Stabilendo, in stretto collegamento col Programma Annuale per l’Emigrazione 2016, gli indirizzi generali per l’attività dei Circoli.

Discutendo con i rappresentanti dei Circoli stessi ed esponendo pareri su tutte le problematiche inerenti al mondo dell’emigrazione.

Promuovendo iniziative di interesse generale per i Circoli con : Attività ricreative e culturali per adulti e giovani; Spettacoli di folklore e di musica sarda; Gite a carattere turistico – culturale ; Esposizioni di artigianato sardo con  a vetrina  la proiezione di documentari sulle bellezze naturali della Sardegna e degustazioni a promozione dei  prodotti agroalimentari sardi.

Assicurando e offrendo servizi: Informazioni turistiche, Informazioni economiche/culturali e di studio, Consulenze fiscali, Assistenza ai sardi residenti e soprattutto alla nuova emigrazione composta di giovani e meno giovani che, segnati da una crisi non soltanto regionale, sono costretti ad allontanarsi per cercare altrove opportunità di affermazione professionale.

Continuiamo a sostenere i Circoli nel pesante lavoro amministrativo e nell’ utilizzo della modulistica regionale. Modulistica questa che cambia sempre più frequentemente.

Abbiamo sempre garantito il flusso di informazione dall’ alto al basso sia a riguardo dei lavori che  dei programmi Annuali che vengono approvati  dalla Consulta regionale per l’Emigrazione. Le tematiche riguardanti gli Italiani all’estero e soprattutto qui in Svizzera, portate avanti con i COMITES, con i sindacati, nonché dal CGIE (Comitato generale italiani all’estero) sono state ampiamente dibattute in seno alle riunioni di Consiglio Nazionale.  Ciò da naturalmente spunti per informazioni di carattere nazionale che interessano particolarmente i nostri soci. Come sempre ci siamo adoperati nell’ organizzare conferenze informative sui trasporti, con il contributo del nostro esperto Domenico Scala, e di pari passo stiamo cercando di avviare i contatti necessari con le compagnie di navigazione Tirrenia, Moby Lines e Grimaldi, alfine di facilitare ed assicurare l’imbarco da e perla Sardegnadei nostri corregionali nonché per l’ottenimento di tariffe scontate per i nostri conterranei e loro famiglie. Stessa cosa per le compagnie aeree Swiss, Airberlin, Edelweiss, Helvetic Airways e Easy Jet con i quali non ci siamo mai fatti sfuggire l’occasione per sollecitarli a mantenere e nel limite del possibile ad allargare l’offerta dei collegamenti da e per la Sardegna.  In parte, possiamo sentirci soddisfatti, anche perché l’offerta di alcune compagnie, da un po’ di tempo a questa parte, non si limita più al solo periodo estivo. La nostra Federazione conta 6 Circoli federati: Bodio – Ginevra – Goldach – Losanna – Lucerna e Zurigo. Due di questi Circoli (Losanna e Ginevra sono presieduti da donne.  La componente femminile è molto presente all’interno degli organi dirigenziali dei singoli Circoli e della stessa Federazione. Tale presenza femminile ha dato spunti per trattare il ruolo delle donne nel mondo delle associazioni di emigrati sardi e organizzare conferenze per ricordare: Le conquiste sociali e politiche delle Donne; La lotta contro le discriminazioni e le violenze sulle Donne e per ringraziare le Donne per quello che fanno per la famiglia e la società. Abbiamo naturalmente continuato a trattare la tematica inerente alle nuove generazioni con coloro che fanno parte dei consigli direttivi delle nostre organizzazioni oltre che con i pochi rappresentanti giovani della Federazione. Nell’ assumere la presidenza della Federazione il sottoscritto si è promesso, di concerto con il Consiglio Nazionale, di proporre una svolta integrativa, significativa e concreta alle attività tradizionali e pur importanti dei nostri Circoli ed abbiamo accolto anche la nuova sfida dei Progetti Regionali di promozione economica della Sardegna. Dico nuova, perché molte regole nella gestione di questi progetti devono essere ancora ben chiare e ben definite.

Progetti Regionali

Sulla traccia di questo cambiamento, questa Federazione ed i Circoli Federati hanno ritenuto di accogliere l’interessante sfida dei Progetti regionali di promozione economica, ed abbiamo presentato una proposta, che ha avuto esito positivo, per un Centro di Promozione Economica della Sardegna in Svizzera “SPORTELLO “. Come di nostra conoscenza e di quella dell’Assessorato al Lavoro della Regione Sardegna e di una gran parte del mondo imprenditoriale Sardo e delle organizzazioni dei sardi nel mondo;  Nel settembre 2015, si è aperto al pubblico lo Sportello della Sardegna in Svizzera (www.sportellosardegna.ch) allo scopo di favorire l’internazionalizzazione delle imprese sarde e accompagnarle verso l’apertura di nuovi mercati. In questi 15 mesi (Settembre 2015 – Dicembre 2016) di attività dello “Sportello “sono stati raggiunti dalla nostra mail promozionale giornali, blog, federazioni sarde nel mondo, Comuni e imprenditori con un’attività continua che procede sempre verso nuovi contatti e utenti. La nostra prima relazione risale a settembre 2015, ove si era da poco inaugurato il sito www.sportellosardegna.ch e ci si apprestava a segnalare l’ampia collaborazione con i circoli sardi di tutto il mondo. Infatti grazie alle sinergie attivate dai contatti sardi, il sito cominciava a riscuotere i primi successi essendo visualizzato ampiamente in Svizzera, Italia, finanche in Russia. Il sito dello Sportello aveva già approntato alla sua apertura un vasto catalogo di aziende svizzere cui le aziende sarde potevano fare riferimento per creare collaborazioni e contatti. Aveva inoltre messo già a disposizioni numeri e mail di consulenti professionisti per il supporto delle aziende nell’internazionalizzazione. Oggi possiamo affermare che lo Sportello (trilingue ) della Sardegna in Svizzera  , grazie al coordinamento e ai servizi di monitoraggio e di controllo della Federazione dei Circoli sardi in Svizzera, alla sinergia dei Circoli sardi e al supporto dei professionisti; ha saputo realizzare interventi e attività capaci di cogliere opportunità di sviluppo e di ricaduta produttiva del territorio regionale. Le relazioni mensili, inviate in Assessorato da questa Federazione, ci mostra un ampio successo raggiunto dalle suddette attività. La Federazione è sempre più orgogliosa dei risultati finora raggiunti, frutto di molto impegno ma anche di mezzi semplici. Il progetto dello Sportello ha entusiasmato molto anche gli emigrati sardi in Svizzera e nel mondo, come il sito ci mostra. Il sostegno finanziario finora ricevuto è stato fondamentale per avviare questo cammino che si prefigura tutto in ascesa e che ha aiutato e potrà continuare ad aiutare l’attività di molte aziende sarde che si proiettano verso l’internazionalizzazione delle loro aziende. Pur essendo orgogliosi degli ottimi risultati ottenuti con il Progetto SPORTELLO, insisto nel dire che i Progetti Regionali dovrebbero avere prevalentemente, se non esclusivamente, una valenza culturale e di immagine per la Sardegna, lasciando che altri Assessorati (Agricoltura, Turismo, Ambiente, ecc.) organizzino e finanzino proprie specifiche iniziative presso Circoli e Federazioni, anche con finalità ed obiettivi diversi da quelli dell’Assessorato al Lavoro. I Progetti Regionali sono infatti un’occasione da non perdere per presentare soprattutto l’immagine e le potenzialità della Sardegna di oggi. I Progetti Regionali, anche se realizzati in collaborazione con Circoli e Federazioni, non sono rivolti ai soli sardi emigrati ma soprattutto ad un pubblico assai più ampio richiamato dalle capacità promozionali ed organizzative di Circoli e Federazioni. Ne segue che la scelta dei luoghi dove i Progetti Regionali si svolgono deve essere accuratamente studiata e valutata con criteri di “marketing” economico, sociale e culturale. Per quanto riguarda la promozione di iniziative economiche e commerciali, con il coinvolgimento diretto di Circoli e Federazioni, desidero ancora insistere ed evidenziare che questi ultimi possono essere ottimi veicoli di promozione, di prestazione di servizi, di richiamo e di coinvolgimento per le realtà locali, ma devono restare fuori per la loro natura istituzionale da qualsiasi inserimento in operazioni di natura economica, commerciale e di intrapresa.

Attività

Nel continuare a presentare le nostre attività, vorrei idealmente collegarmi a quanti mi hanno preceduto nella presidenza della Federazione. E vorrei farlo esprimendo e ringraziando principalmente i Circoli Federati per la loro fiducia, per la loro crescita, per il loro grande impegno e per il grande lavoro. Da questo Congresso desidero anche esprimere un sentito ringraziamento all’opera costante, alla competenza sicura, alla passione vibratile espressa in questa fase e da oltre 45 anni da Domenico Scala a favore della nostra Federazione, ma non solo. Sappiamo bene infatti quanto sia stato prezioso il lavoro svolto da Domenico Scala negli ambiti nei quali egli è stato chiamato a rappresentarci ,  Domenico oltre  al suo incarico di presidente Onorario della Federazione  e al suo ruolo di Consultore e d’esperto del mondo dell’emigrazione, funge spesso da importante consulente nella programmazione delle attività della Federazione, sia per l’ ottima conoscenza del mondo dell’ emigrazione organizzata che per la sua lunga esperienza vissuta   in passato nel suo ruolo di  presidente di Federazione. Con le nostre Attività sia quelle promosse per iniziativa della Federazione o che alla Federazione sono state suggerite dalla Regione Sardegna, abbiamo favorito il coinvolgimento delle realtà territoriali interessate a vario titolo dal fenomeno dell’emigrazione promuovendo iniziative finalizzate alla conoscenza ed al reciproco riconoscimento delle componenti valoriali della terra di origine e delle attuali realtà di vita.

Abbiamo frequentemente rivolto le attività atte a consolidare la presenza giovanile favorendo la partecipazione o l’interesse dei giovani ai programmi e alle iniziative promosse dai Circoli federati.

Abbiamo stimolato la capacità di programmazione dei Circoli con lo scopo di creare le condizioni affinché le strutture siano adeguate sia dal punto di vista delle competenze informatiche, sia dal punto di vista operativo, organizzativo e progettuale.           

Abbiamo intensificato gli interventi nel campo dell’assistenza (nuova emigrazione) e solidarietà, che nel 2016 ci hanno visti ancora concentrati e impegnati sia sulle esigenze di immediato intervento che a eventi improvvisi sia naturali che eccezionali.

Ci siamo prodigati con non poche difficoltà per assicurare la compartecipazione finanziaria, mediante la ricerca di altre fonti di finanziamento, diverse da quelle regionali, per far fronte agli alti costi di gestione dei nostri sodalizi.

Abbiamo partecipato a diverse Manifestazioni, Conferenze, Assemblee, Avvenimenti culturali organizzate dai Circoli federati. La partecipazione della presidenza della Federazione è ritenuta dai Circoli e dalle istituzioni italiane e svizzere quando richiesta necessaria ed importante.

Abbiamo collaborato e partecipato alle manifestazioni e agli incontri dei Comitati di rappresentanza delle collettività straniere in Svizzera. Ci teniamo a ricordare che La Federazione con le somme raccolte subito dopo l’alluvione che ha colpito la Sardegna del novembre 2013 ( ca. Euro 30.000) ha provveduto:

– A completare e a portare a termine il ripristino degli impianti sportivi e scolastici del Comune di Solarussa.

– Di diversa natura sono stati gli interventi a favore della comunità del Comune di Uras per restituire condizioni di lavoro e di vita a persone e famiglie che nell’alluvione del 2013 hanno perso tutto.

– Abbiamo acquistato arredi scolastici per rendere agibili diverse classi della scuola materna ed elementari del Comune di Terralba.

Tra le tantissime e prestigiose attività tenutesi nel 2016 ci tengo particolarmente a citare la Mostra Archeologica tenutasi dal 15. Aprile al 25 settembre 2016, nel Museo Archeologico dell’Università di Zurigo.

Siamo orgogliosi di poter dire d’ essere stati coinvolti dalla Direzione del Museo Archeologico dell’Università di Zurigo ,sin dalle fasi preparatorie dell`apertura a Mostra Archeologica “Sardegna–Isola delle Torri”, a dare il nostro contributo. L’esposizione “Isola delle Torri “nasce originariamente dall’ applicazione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio Federale Svizzero sull’importazione e il rimpatrio di beni culturali, siglato nel lontano 2006 dal Ministro Francesco Rutelli e dal Consigliere Federale (Ministro) Pascal Couchepin, che prevede per i due paesi la possibilità di “formulare proposte volte a promuovere l’ulteriore cooperazione nell’ambito degli scambi culturali”. La Mostra “l’Isola delle Torri” è stato un evento di grande successo e di respiro internazionale, sia per le migliaia di persone che l’hanno visitata ma anche per i momenti di incontro tra archeologi, storici, studenti e operatori turistici da tutta la Svizzera. Oltre 5 mesi di esposizione presso lo storico Museo Archeologico dell’Università Internazionale di Zurigo (ingresso gratuito).  Certamente l’Università di Zurigo ha fatto ai sardi e alla Sardegna un grande regalo di immagine e di pubblicità a costo zero.  I costi ed il prestigio di una simile Mostra sono impagabili. Senza ombra di dubbio e con grande orgoglio possiamo affermare che è stato un importantissimo momento di promozione non solo del patrimonio storico-artistico della Sardegna, ma anche del settore del turismo in Sardegna. Hanno arricchito la Mostra, sia le tante e periodiche presentazioni, conferenze, articoli stampa, ma anche momenti di promozione e di degustazione di prodotti tipici sardi offerti dalla nostra Federazione e dall’ Istituto Italiano di Cultura per la Svizzera.  La cerimonia di chiusura (Settembre 2016) si è tenuta alla presenza delle autorità locali e di una importantissima partecipazione di pubblico ed è stata allietata dall’ esibizione del suonatore di Launeddas Matteo Muscas ,  invitato per l’ occasione sia dalla direzione del Museo che dalla nostra Federazione . Il Circolo sardo di Zurigo è stato di grande supporto nei contatti e nella promozione della mostra tra i nostri corregionali e connazionali.

Classe Politica regionale

L’agenda delle iniziative che vi ho appena presentato è davvero fitta e serve a dare la misura concreta del nostro costante impegno  e soprattutto che l’emigrazione ha sicuramente fatto dei progressi, ha acquisito prestigio, ha dato testimonianza della grande considerazione conquistata nei luoghi di residenza, ha organizzato manifestazioni di grande prestigio con apprezzabile professionalità, ha fatto conoscere il nome della Sardegna nel mondo, ha fatto apprezzare le caratteristiche e i valori dell’isola, ha prodotto un beneficio economico per la Sardegna. Sul fronte interno ha saputo gestire con dignità il passaggio dal Circolo – luogo di ritrovo per sardi quasi un ghetto- al Circolo – centro sociale, produttore di cultura, istituzione apprezzata nei diversi luoghi di residenza, dove i non sardi aspirano ad essere invitati. Ha creato Federazioni ben organizzate, autorevoli e responsabili, in grado di autogestire in piena autonomia e con largo consenso il sistema dei Circoli nelle diverse nazioni.  Tutto ciò però ha avuto un prezzo: la forte dipendenza economica e finanziaria dai contributi della Regione Sardegna. E con la dipendenza economica si è stabilito un rapporto di assistenzialismo e clientelismo nei confronti del potere politico (nessuna Amministrazione Regionale e nessun partito politico escluso) e della burocrazia regionale. Ma quando si parla di rapporti con la Regione Sardegna, non possiamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia e far finta di non vedere che in questi ultimi 12 mesi un importante numero di Circoli dei sardi nel mondo, soprattutto fuori dai confini Nazionali, hanno chiuso i loro sodalizi e che alcune Federazioni sono già scomparse e che altre rischiano prossimamente la chiusura. Tutto questo accade, anche e soprattutto, per l’indifferenza di una nuova e giovane classe politica sempre meno sensibile e attenta alla risorsa dei sardi nel mondo e delle loro organizzazioni.

Io mi chiedo: Può la Sardegna ignorare questa realtà? questo Congresso? gli altri congressi che seguiranno? Possono le autorità regionali e gli enti locali disinteressarsi del problema e delle potenzialità sociali, culturali e anche economiche che questa nostra realtà rappresenta? I nostri amministratori devono capire una volta per tutte, che i Circoli sardi nel mondo sono una rappresentanza importante per la Sardegna, sono una risorsa e una opportunità. Eppure, le forze politiche tutte, stanno assistendo senza neanche battere ciglio, a un programma di progressiva estinzione della vera emigrazione sarda organizzata.

Nelle riunioni dei Circoli sardi in Svizzera in preparazione di questo V Congresso, abbiamo discusso ampiamente questi e altri problemi e ci siamo impegnati ad affrontare assieme le tematiche da risolvere. Abbiamo capito che l’emigrazione sarda, se non sarà in grado di dare concretezza, in modo unitario, alla maturazione intervenuta in questi anni e alle proprie potenzialità politiche, sociali ed economiche da mettere a disposizione della Sardegna e dei sardi, è destinata ad estinguersi con l’attuale generazione di emigrati. È ora che i nostri governanti prendano atto che un terzo del popolo sardo vive e lavora oltre i confini dell’Isola, produce benessere e ricchezza i cui benefici ricadono anche sulla Sardegna e sull’ Italia. Per fare questo però, è anche indispensabile che le due parti del popolo sardo, quella dei residenti e quella dei non residenti, parlino tra di loro, si conoscano, si capiscano e si integrino. È un compito non semplice e non facile, perché tutti dovrebbero fare un passo indietro, spogliarsi delle immagini stereotipate che ciascuna parte ha dell’altra, e costruire insieme un futuro di prosperità per tutti.

Siamo convinti che il compito sarebbe di gran lunga facilitato se si potesse parlare al popolo sardo dallo stesso podio, essere insieme nelle istituzioni sarde e costruire insieme.

Da qui deriva la rinnovata e irrinunciabile richiesta di una rappresentanza degli emigrati nel Consiglio Regionale della Sardegna, che potrebbe essere oggi rilanciata dalle migliaia di giovani della nuova emigrazione che annualmente sono costretti a lasciare la nostra Isola. Le politiche regionali a favore dell`emigrazione devono  essere sostenute e premiate  con il nostro  voto nelle prossime amministrative regionali e con quello degli oltre   100 mila sardi iscritti all’ Aire, che sono gli unici elettori sardi fuori dal territorio regionale e che hanno il  diritto di voto  in Sardegna. Oggi, purtroppo dobbiamo denunciare, che l’unico rapporto tra Regione Sardegna e organizzazioni degli emigrati è lasciato nelle sole mani della burocrazia. Anche da questo Congresso continuiamo a rivendicare, così come voluto dalla legge regionale, che i nostri interlocutori con compiti di coordinamento di tutte le iniziative regionali con riflessi sul mondo dell’emigrazione, siano il Consiglio Regionale, la Giunta Regionale ed i comuni sardi.

Associazioni di Tutela

Anche le Associazioni di Tutela rischiano la chiusura alla pari di alcune Federazioni e Circoli. Noi sosteniamo che le Associazioni di Tutela debbano essere salvaguardate e valorizzate. Queste possono e devono svolgere, nell’ambito e nel rispetto delle singole autonomie un ruolo di collegamento nei contatti culturali e sociali dei Circoli con la Sardegna.

Trasporti.

Noi emigrati siamo stati i primi a capire più di quanti altri sono rimasti in Sardegna, che i sardi hanno bisogno di muoversi di andare e tornare con tutta facilità. La mobilità non può essere un privilegio di pochi, deve essere ad un costo accessibile senza discriminazioni per ragioni economiche. Non può essere un qualcosa da lasciare all’ iniziativa del privato. Ieri, oggi e da sempre continuiamo a domandarci cosa sta accadendo anche quest’ anno con il caro tariffe dei trasporti marittimi? La Regione Sardegna, se ne è capace, deve porre con determinazione la questione della continuità territoriale sia per i residenti in Sardegna ma anche per i sardi che risiedono fuori dal territorio regionale e per i loro figli. È arrivata da tempo l’ora che Regione si attivi presso la Tirrenia e presso il Governo nazionale per garantire l’applicazione delle tariffe agevolate sia ai residenti che ai nativi e loro discendenti ovunque questi risiedano. Nelle trattative con i vettori dovrebbero essere coinvolte anche le organizzazioni degli emigrati, così come accadeva 25 anni orsono, dove le rappresentanze degli Emigrati venivano ufficialmente invitate a Roma dal Ministro dei Trasporti del Governo italiano. Auspichiamo, dunque, che si raccolgano i temi importanti e le proposte che sono scaturite e che scaturiranno in questo e negli altri congressi delle Federazioni dei circoli sardi nel mondo, per farne oggetto di studio e per svilupparne il necessario dibattito anche nell’ambito politico regionale. Tutto ciò può servire per gettare le basi di un progetto di ampia portata che configuri il coinvolgimento generale di tutte le forze di cui dispone la Sardegna, per renderla più rappresentativa e competitiva nel quadro nazionale ed internazionale. In momenti di grande crisi come questa che stiamo vivendo, non dobbiamo molare, oggi, tocca a noi dare la sveglia, le nostre Associazioni devono reinventare il loro ruolo. Abbiamo un passato straordinario ma dobbiamo fare i conti con un presente in cui rischiamo di trovarci spiazzati, perché incapaci di individuare la nostra attuale ragione di esistere. A tal fine siamo chiamati a stimolare l’interesse delle nuove generazioni, cioè dei giovani nati fuori dall’ Isola che rappresentano una riserva inestimabile di professionalità, esperienza e multiculturalità: un vero patrimonio per la cultura sarda. Ma allo stesso modo occorre pari urgenza da parte della classe politica regionale per impedire il sensibile aumento dell’emigrazione che riguarda i giovani muniti di un titolo di studio (diploma e laurea). E questo è molto grave, perché quando un giovane munito di titolo di studio (talvolta una laurea con specializzazione) si allontana dall’ Isola si allontanano con lui competenze, passioni ed entusiasmi che avrebbero potuto proficuamente venir utilizzati per lo sviluppo della Sardegna. Solo così la Sardegna potrà essere restituita ai sardi, ovunque residenti, e per conseguire questi obiettivi che la Federazione dei Circoli Sardi in Svizzera si batterà con tutto il suo impegno e le sue risorse.

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