UN LAVORO STORICO DI PAOLO PULINA FA RISCOPRIRE ANCHE IN SARDEGNA LA FIGURA INTERNAZIONALE DEL GESUITA PLOAGHESE NICOLA CONGIATO (1816-1897)


di Cristoforo Puddu

Paolo Pulina, “Nicola Congiato (1816-1897), missionario gesuita ploaghese, poco noto in Sardegna, famoso negli USA: materiali per una bio-bibliografia”;  prefazione di Raimondo Turtas; presentazione di Serafina Mascia; con due lettere di Gerald McKevitt S.J.; Pavia, Nuova Tipografia Popolare, 2015, pp. 48; libriparnaso@gmail.com

La pubblicazione Nicola Congiato (1816-1897), missionario gesuita ploaghese, poco noto in Sardegna, famoso negli USA si presenta come un particolare volume, molto denso e dal ricco materiale documentale per una bio-bibliografia di avvincente percorso e lettura.

L’autore Paolo Pulina – nota figura dell’emigrazione organizzata FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e componente dello stesso Comitato Esecutivo nazionale, con incarichi relativi alle Attività culturali e Informazione e Comunicazione – non perde occasione letteraria e storica per scandagliare tra personaggi e memorie, da proporre attraverso memorabili e documentate pagine, che onorano la Terra sarda e il suo natio centro logudorese di Ploaghe.

Nicola Congiato (Ploaghe, 14 settembre 1816 – Los Gatos, California,  10 maggio 1897)  è infatti una personalità di livello internazionale, sconosciuta ai più in Sardegna, che il nostro ricercatore Pulina riporta dagli estremi confini dell’oblio, rimediando a una inspiegabile prolungata dimenticanza e a vistose inesattezze biografiche. Innanzitutto, tassello dopo tassello, seguendo un preciso lavoro da storico, e con verifiche incrociate su diverse fonti e documenti ha potuto definire con sicurezza sia il luogo di nascita (assegnato erroneamente alla città di Cagliari) e il corretto nome e cognome in Nicola Congiatu, mentre in tanti riferimenti di qualificati scritti si riportava il nome di Michele, con il cognome italianizzato in Congiato. Decisivo per dipanare eventuali incertezze e dubbi sul luogo d’origine del gesuita è stato il ritrovamento dell’atto di battesimo, custodito nell’Archivio della Parrocchia di San Pietro Apostolo di Ploaghe e redatto nel Quinque Libri – Liber Baptizatorum n. 14, anni 1800-1818 – c. 317 v., da Franciscus De Ligios viceparochus; l’atto è stato “ripescato”, e messo a disposizione del Pulina, dalla ricercatrice storica ploaghese  Caterina Satta. Le origini della ricerca, scrive Pulina, vengono avviate e determinate dalle diverse e contrastanti notizie sui basilari dati biografici del religioso, che in seguito alla “legge eccezionale  contro i gesuiti [1848] imponeva ai regnicoli l’obbligo di ottenere entro due mesi la secolarizzazione per aver diritto alle libertà civili e ad una pensione su l’asse attivo dei beni devoluti allo Stato”. Tra coloro che, “preferendo alla rinunzia alle regole del proprio istituto l’esilio volontario”, vi fu anche Nicola Congiatu di Ploaghe, missionario nel Missouri. Per un sincero appartenente alla Compagnia di Gesù –  ordine di chierici regolari fondato da Sant’ Ignazio di Loyola, di cui lo stesso fu primo Generale dal 1541 al 1556 – non poteva essere altrimenti, in coerenza con i voti dell’ordine e il ministero della Compagnia che prevede anche l’attività missionaria ed ecumenica. Attualmente –dati relativi al gennaio 2014 –, l’ordine conta 16.986 membri, di cui 12.107 sacerdoti, 1.331 fratelli e 2.842 scolastici; impegnati in 112 nazioni e curatori anche di numerose istituzioni educative e scientifiche di rilevanza mondiale. La missione americana di Nicola Congiato si svilupperà in un proficuo percorso di 49 anni vissuti in diversi Stati (Kentucky, Montana, Oregon, California, Washington, etc.); a lui si deve la fondazione del noviziato di Los Gatos, il significativo periodo che caratterizzò  da Superiore Generale le Missioni gesuite della California e dell’Oregon ed è inoltre ricordato per essere stato rettore del collegio di Santa Clara, l’attuale più importante Università degli Usa diretta dai Gesuiti. Non trascurabile l’impegno di Nicola Congiato anche come pioniere della viticoltura americana, con il rinomato vino californiano Jesuits’ Black Muscat: prodotto di prestigiosa qualità che si identificò nella missione gesuita.

La pubblicazione, edita dalla Nuova Tipografia Popolare di Pavia, consta di una bella e dotta prefazione di  Raimondo Turtas (professore emerito di Storia della  Chiesa nell’Università di Sassari), di un contributo di Gerald McKevitt della Santa Clara University e della presentazione di Serafina Mascia, presidentessa della FASI, che impegna già la Federazione “ad organizzare nel 2016 (bicentenario della nascita di padre Congiato/Congiatu) un incontro di studio sugli emigrati sardi speciali che sono stati e sono tuttora i missionari sardi nel mondo”, così da poter accomunare nel ricordo due grandi gesuiti sardi di levatura internazionale come Padre Nicola Congiato e Padre Giuseppe Pittau, villacidrese scomparso a Tokio il 26 dicembre 2014.

E questo è solo il primo frutto del coltivo di ricerche storiche avviate da Paolo Pulina sulla grande figura del compaesano Nicola Congiatu (il libro è già stato presentato il 20 marzo scorso a Losanna dal Circolo sardo “Nuraghe” presieduto da Josiane Masala: Congiato, prima di andare in America,  insegnò nel Collegio gesuita svizzero di Friburgo).  Siamo certi che in futuro – e noi lo auspichiamo con sincera stima – per poter definire ulteriori tratti biografici del gesuita saprà attingere ulteriori notizie anche dal ricco Archivio centrale romano della Compagnia di Gesù.                             

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