L'Asinara alla Conservatoria delle Coste

di Piero Mannironi

 

Asinara. Diciotto chilometri di spiagge, isolotti, mare cristallino. E neanche un albergo, una villa, uno yacht. Un’isola dove da maggio a settembre si può stendere l’asciugamano (ma non piantare l’ombrellone) e fare un giro in barca. Perché l’Asinara, ancora, non è roba per turisti ma è parco nazionale istituito con legge nazionale nel 1997. Un’isola di valore inestimabile, per decenni condannata a sopportare le sofferenze umane (prima lazzaretto, poi campo di concentramento infine carcere di massima sicurezza), che lo Stato da dieci anni ha restituito ai sardi e al turismo sostenibile. Un sogno cullato per anni dalla Regione e dal Comune di Porto Torres (nel cui territorio l’isola ricade) diventato realtà nel novembre del 1998, dopo le operazioni di dismissione prima del bunker dove era rinchiuso Totò Riina e poi del supercarcere di Fornelli, dove scontarono la pena i protagonisti della lotta politica armata degli anni Settanta, come i brigatisti Renato Curcio e Alberto Franceschini.  La prima perla della Conservatoria delle coste è l’isola dell’Asinara. La giunta regionale ha infatti deciso di affidare all’agenzia, nata per tutelare l’ambiente sulle coste sarde, addirittura un parco nazionale. Dopo un lungo e faticoso avvio, la Conservatoria è finalmente diventata operativa e sta compiendo i suoi primi significativi passi. E forse non è un caso che il presidente della Regione Renato Soru e la giunta abbiano scelto di partire proprio affidando alla Conservatoria delle coste l’isola dell’Asinara. Cioè un atto fortemente simbolico per qualificare l’agenzia regionale pensata sul modello del "Conservatoire du littoral" francese e sul "National Trust" inglese. «Stiamo portando avanti ciò che avevamo già deciso – dice il presidente Soru -. La Conservatoria delle coste è nata infatti con il compito di tutelare e gestire le aree più sensibili e ambientalmente più pregiate delle nostre coste. Abbiamo cominciato con l’Asinara che, a parte qualche immobile, è stata trasferita interamente al patrimonio demaniale della Regione». E sul fatto che l’isola sia già oggi un parco nazionale? Dice ancora il presidente della Regione: «Significa che per l’Asinara ci sarà un controllo ambientale in più, una tutela maggiore. Come ho detto qualche mese fa – dice – ritengo che la Regione sia rappresentata in modo insufficiente nella gestione dei parchi nazionali. Ne parlai nell’autunno scorso a proposito dei parchi della Maddalena e dell’Asinara. Trovo sia assurdo che il presidente di un’area protetta nazionale sia nominato dal ministro dell’Ambiente e che anche il comitato esecutivo venga deciso a Roma». Poi, un giudizio tagliente: «E infine, voglio dire, i parchi nazionali sono tutti mal gestiti: ho sentito lamentele un po’ ovunque in Italia. Cosa pensare, d’altra parte, del fatto che i piani socio economici dei due parchi in Sardegna non siano stati ancora redatti? E’ evidente che, con una struttura gestionale più snella, le cose andrebbero molto meglio. Il fatto è che, come ho già detto più volte in passato, gran parte delle risorse finanziarie destinate ai parchi nazionali vengono poi assorbite dalla struttura che li gestisce». La gestione delle aree da parte della Conservatoria – si legge nella delibera – dovrà avvenire, ove necessario, con il coinvolgimento di tutti i responsabili delle politiche locali, regionali, nazionali ed europee e più in generale di tutti i soggetti che, con le proprie attività, influenzano le regioni costiere, in attuazione e nel rispetto di quanto previsto dalla Convenzione di Barcellona e dalla normativa regionale, primo fra tutti il piano paesaggistico regionale. Continua il documento: Il presidente ricorda ancora che, con la deliberazione 49/34 del 5 dicembre 2007, la giunta regionale ha approvato lo statuto dell’agenzia, nel quale viene innanzitutto ribadito che le finalità istituzionali della Conservatoria "sono quelle di salvaguardia, tutela e valorizzazione degli ecosistemi costieri e di gestione integrata delle aree costiere di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale, di proprietà regionale o poste a sua disposizione da parte di soggetti pubblici o privati". Alla Conservatoria non passeranno solo aree costiere che già appartengono al demanio regionale. L’assessore Morittu, nel presentare i programmi dell’agenzia, ha anticipato che sono già in corso trattative per l’acquisto di alcune aree pregiate e potrebbero perfino essere attivati degli espropri. Tra gli obiettivi della giunta annunciati da Morittu, le isole di Budelli, nell’arcipelago della Maddalena, e l’isola di Mal di Ventre, al largo delle coste del Sinis.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *